Roma, 26 settembre 2025 – Volodymyr Zelensky ha denunciato l’ingresso di droni da ricognizione ungheresi nello spazio aereo ucraino, un episodio che ha suscitato grande attenzione nella comunità internazionale. Il presidente ucraino, citato dai media di Kiev, ha sottolineato che tali droni potrebbero aver condotto missioni di sorveglianza su obiettivi strategici, in particolare sul potenziale industriale della difesa nelle aree di confine tra Ucraina e Ungheria.
Droni ungheresi in Ucraina: la denuncia di Zelensky
L’esercito ucraino ha registrato l’ingresso di droni da ricognizione, che, secondo Zelensky, sono probabilmente di origine ungherese. La possibile finalità di queste incursioni sarebbe stata una ricognizione strategica mirata a valutare le capacità industriali ucraine nel settore della difesa lungo i confini. Questa accusa si inserisce in un contesto di crescenti tensioni e sorvoli aerei non autorizzati nei cieli dell’Europa orientale, dove la NATO ha intensificato le operazioni di intercettazione di jet russi e ha espresso preoccupazione per le frequenti violazioni dello spazio aereo.
Richieste armi a lungo raggio agli Usa
Parallelamente alla denuncia sui droni, Zelensky ha richiesto al presidente statunitense Donald Trump la fornitura di missili a lungo raggio, come i Tomahawk, per potenziare la capacità di difesa e di attacco ucraina contro le forze russe. Questa richiesta, riportata dal Telegraph e da altri media internazionali, si inserisce nel tentativo del presidente di spingere Mosca a negoziare un accordo di pace. Zelensky aveva già fatto una simile richiesta all’amministrazione di Joe Biden, senza successo. Il presidente ucraino ha ribadito l’importanza di rafforzare il proprio paese per garantire la protezione della popolazione e porre fine alla guerra.






