Roma, 18 agosto 2025 – Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia può essere costretta alla pace solo con la forza e ha sottolineato che il presidente statunitense Donald Trump la possiede. Le parole del presidente ucraino sono arrivate al termine di un incontro con l’inviato Usa, Keith Kellogg, durante il quale si è discusso della situazione sul campo di battaglia e delle capacità diplomatiche congiunte di Ucraina, Europa e Stati Uniti. Volodymyr Zelensky ha poi denunciato con fermezza i recenti raid russi, che hanno causato almeno dieci morti tra le città di Kharkiv e Zaporizhzhia, definendo l’azione come un tentativo di Vladimir Putin di “umiliare la pace” e mantenere alta la pressione sull’Ucraina e sull’Europa.
Le dichiarazioni di Zelensky sui raid, le garanzie per l’incontro con Trump
Zelensky ha denunciato che gli attacchi russi alle città ucraine proseguono incessantemente, causando vittime tra la popolazione civile, inclusi due bambini e decine di feriti. “La gente stava semplicemente dormendo quando l’esercito russo ha lanciato attacchi sulle città“, ha scritto il presidente ucraino su X. Ha evidenziato la gravità della situazione e la necessità di un sostegno internazionale coordinato.
Su Telegram, Zelensky ha anche espresso la sua condanna verso la “macchina da guerra russa” che continua “a distruggere vite, nonostante tutto”. Il presidente ucraino ha sottolineato che Putin commetterà uccisioni dimostrative e ciniche con l’obiettivo di sabotare gli sforzi diplomatici per la pace. La denuncia arriva nell’imminenza dell’incontro previsto questa sera alla Casa Bianca con Donald Trump, al quale Zelensky ha ribadito che la Russia “non dovrebbe essere ricompensata” per il suo conflitto bellico.
Durante un incontro con l’inviato statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg, Zelensky ha sottolineato che “spero che avremo tempo per discutere l’architettura delle garanzie di sicurezza. Questa è davvero la cosa più importante”. Il presidente ucraino pone quindi l’accento sulla necessità di un sostegno concreto da parte dell’Occidente, elemento fondamentale per garantire stabilità e protezione al suo Paese.
Il contesto del vertice in Alaska: Trump e Putin aprono alla pace
Il summit tra Donald Trump e Vladimir Putin, svoltosi recentemente ad Anchorage in Alaska, ha rappresentato un momento cruciale per i negoziati sulla crisi ucraina. Trump ha definito l’incontro “da 10 su 10” pur riconoscendo che un accordo definitivo non è ancora stato raggiunto. Entrambi i leader hanno espresso la volontà di proseguire i colloqui e di garantire la sicurezza dell’Ucraina. Putin ha poi auspicato che Kiev e l’Europa non ostacolino gli sforzi di pace emergenti.
Il presidente Usa ha annunciato che nel prossimo futuro è previsto un incontro trilaterale con Zelensky a Mosca, un ulteriore passo verso la ricerca di una soluzione negoziata. Nel frattempo, Zelensky continua a premere per un cessate il fuoco immediato e per garanzie di sicurezza solide.






