Roma, 6 agosto 2025 – L’Esercito ucraino è impegnato da oltre un anno in operazioni militari sul territorio russo, principalmente nelle regioni di Kursk e Belgorod. A renderlo noto è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, attraverso un post pubblicato sul suo canale Telegram, nel quale ha sottolineato il valore strategico e simbolico di queste azioni, che dimostrano la capacità di Kiev di rispondere efficacemente agli attacchi di Mosca.
Zelensky, operazione Kursk: punto di svolta nel conflitto
Zelensky ha definito l’operazione di Kursk un evento “davvero speciale”, non previsto dai servizi segreti mondiali e inaspettato dalle forze russe. Secondo il presidente ucraino, questa operazione ha rappresentato un importante passo nella difesa dell’indipendenza nazionale, dimostrando che l’Ucraina è in grado di tenere testa alla Russia anche sul suo stesso territorio. Il capo dello Stato ha evidenziato come, in un momento in cui molti ritenevano la situazione bloccata, le forze ucraine hanno invece agito con determinazione, mantenendo saldo il controllo in queste aree e infliggendo perdite significative ai soldati russi.
In particolare, l’azione militare a Kursk ha contribuito a stabilizzare la situazione nella regione di Kharkiv, con circa 60.000 soldati russi trattenuti in questa direzione, come ha spiegato Zelensky nel corso di recenti dichiarazioni pubbliche. L’uso di armi a lungo raggio ha permesso di colpire diversi posti di comando russi, indebolendo la capacità operativa dell’esercito di Mosca.
Pressione internazionale e rafforzamento degli aiuti
Oltre a fare il punto sulle operazioni militari, Zelensky ha ribadito l’importanza di mantenere e rafforzare la pressione internazionale su Mosca per giungere a un cessate il fuoco immediato. In un altro messaggio pubblicato sempre su Telegram, il presidente ucraino ha sottolineato che solo attraverso un’intensificazione del supporto da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e del G7 si potrà spingere la Russia a negoziare sinceramente la fine del conflitto.
Il presidente ha inoltre espresso apprezzamento per gli sforzi dei partner occidentali, manifestando la necessità di decisioni concrete a sostegno di Kiev. Questa posizione giunge nel contesto di un conflitto che, a oggi, rappresenta il 1.020° giorno di guerra, con quasi 800.000 soldati russi schierati sul suolo ucraino, come rivelato dallo stesso Zelensky durante recenti incontri diplomatici.
Attacchi russi e impatto sui civili
Zelensky ha anche denunciato la crudeltà degli attacchi russi contro obiettivi civili, citando in particolare l’attacco di oggi a un centro ricreativo nella zona di Zaporizhzhia, che ha provocato due vittime e dodici feriti. Un attacco definito “senza senso dal punto di vista militare” e finalizzato unicamente a intimidire la popolazione civile.
Nella stessa notte, si sono verificati altri attacchi con droni e missili contro infrastrutture energetiche nelle regioni di Dnipro, Kherson e Odessa, causando interruzioni di gas e elettricità in centinaia di famiglie. Questi episodi si inseriscono in una strategia russa volta a colpire duramente il settore energetico ucraino, con l’obiettivo di creare disagio tra la popolazione in vista della stagione invernale.






