New York, 24 settembre 2025 – Nel corso del suo intervento all’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato due figure simboliche recentemente scomparse, riflettendo sulle sfide contemporanee che il suo Paese e il mondo stanno affrontando.
Nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Zelensky ha espresso anche un giudizio positivo sull’incontro avuto con il presidente statunitense Donald Trump il giorno precedente, sottolineando l’importanza del sostegno americano nella crisi ucraina.
L’omaggio a Charlie Kirk e Iryna Zarutska
Durante il discorso, Zelensky ha reso omaggio a Charlie Kirk, noto attivista conservatore statunitense, fondatore di Turning Point USA, ucciso lo scorso 10 settembre nello Utah. Kirk, figura di spicco nel panorama politico conservatore americano, era noto per la sua capacità di mobilitare i giovani e per la sua influenza sui media sociali. La sua morte ha scosso la politica americana, come ha sottolineato Zelensky, che ha voluto ricordare il suo impegno e la sua passione.
Parallelamente, il presidente ucraino ha ricordato anche Iryna Zarutska, rifugiata ucraina tragicamente assassinata pochi giorni fa in un treno in North Carolina. Zarutska è stata accoltellata da un senzatetto con problemi mentali, mentre i passeggeri presenti non sono intervenuti per aiutarla. Questo episodio ha suscitato grande indignazione e messo in luce la vulnerabilità dei rifugiati ucraini all’estero.
La posizione ucraina sull’Europa e la sicurezza
Zelensky, dopo aver ribadito l’impossibilità di un cessate il fuoco a causa della scarsa volontà da parte della Russia, ha inoltre sottolineato l’importanza strategica della Moldavia per l’Europa, affermando che l’Unione Europea non può permettersi di perdere questo Paese a causa dell’influenza russa. Ha ribadito la necessità di sostenere la stabilità moldava, avvertendo che il costo di un eventuale cedimento sarebbe “molto più alto“.
Sul tema della sicurezza, il presidente ucraino ha espresso un messaggio netto: “Non ci sono garanzie di sicurezza eccetto le armi e gli amici“. Ha spiegato che, seppur il popolo ucraino sia pacifico, investe in difesa per poter vivere in un Paese indipendente. Zelensky ha definito il XXI secolo come un’epoca in cui la pace si ottiene attraverso la forza militare, affermando che nessuna legge internazionale può decidere chi sopravvive.
Infine, Zelensky ha accusato la Russia di essere sinonimo di interferenze, citando il caso dei sorvoli con droni, e ha ribadito l’urgenza di un sostegno internazionale concreto per affrontare la guerra in Ucraina.
L’intervento di Zelensky all’Onu testimonia la complessità e la drammaticità della situazione ucraina, nonché la determinazione del presidente nel richiamare la comunità internazionale a un impegno più deciso.
Zelensky: “Bene l’incontro con Trump, contiamo sugli Stati Uniti”
Nel suo discorso a New York, Zelensky ha dichiarato: “Ieri abbiamo avuto un buon incontro con il presidente Trump e ho parlato con molti altri leader forti. Insieme possiamo cambiare molto“. Il presidente ucraino ha ribadito l’impegno di Kiev nel garantire un efficace supporto europeo, ma ha puntato l’attenzione soprattutto sugli USA, affermando: “Naturalmente contiamo sugli Stati Uniti. Apprezzo il sostegno che stiamo ricevendo“.
Durante il suo intervento, Zelensky ha lanciato un appello ai membri dell’Onu a non restare in silenzio di fronte all’aggressione russa, esortando le nazioni a “condannare la guerra e unirsi nella difesa del nostro Paese“. Ha inoltre sottolineato la necessità di fornire tempestivamente armi e aumentare la pressione internazionale per fermare l’aggressore.






