Roma, 24 dicembre 2025 – Alla vigilia del Natale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un messaggio agli ucraini, sottolineando come la Russia non sia riuscita a occupare ciò che più conta: l’unità e la fiducia reciproca del popolo ucraino. Nel suo discorso ha espresso anche un augurio che ha suscitato forte attenzione: senza nominare direttamente il presidente russo, ha parlato di un “sogno condiviso” dagli ucraini, che lui ha definito con parole forti, ovvero la morte di Putin.
Il discorso di Zelensky: unità e speranza nonostante la guerra
Nel suo discorso per la vigilia di Natale ha riconosciuto il momento difficile attraversato dal suo Paese: “Purtroppo, non tutti siamo a casa stasera. Purtroppo, non tutti hanno ancora una casa. E purtroppo, non tutti sono con noi stasera”. Tuttavia, ha voluto sottolineare che, nonostante le sofferenze causate dall’invasione russa, la Russia non è riuscita a distruggere il “cuore ucraino”, la fiducia tra le persone e l’unità nazionale.
Il presidente ha aggiunto: “Oggi condividiamo tutti un sogno. Ed esprimiamo un desiderio, per tutti noi: ‘Che muoia’, ognuno di noi potrebbe pensare tra sé e sé. Ma quando ci rivolgiamo a Dio, chiediamo qualcosa di più grande: la pace per l’Ucraina. Lottiamo per essa. E preghiamo per essa. E la meritiamo”. Ha poi rivolto un pensiero a chi combatte in prima linea, ai prigionieri e agli eroi caduti, ricordando anche quanti sono stati costretti all’esilio o all’occupazione, ma che mantengono viva l’identità ucraina.
Contesto politico e prospettive di pace
Questo Natale segna il terzo anno in cui l’Ucraina celebra il 25 dicembre secondo il calendario gregoriano, allineandosi così con l’Occidente, dopo aver abbandonato il calendario giuliano. Nel frattempo, sul fronte diplomatico, Kiev mantiene un costante dialogo con gli Stati Uniti per un possibile accordo di pace. Recentemente è stata elaborata una bozza di proposta in 20 punti, che prevede tra l’altro lo svolgimento di elezioni presidenziali il prima possibile dopo la firma di un accordo e la creazione di zone demilitarizzate lungo le linee di contatto attuali.
Tuttavia, permangono differenze significative con Mosca, in particolare riguardo alla gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e alla questione dell’adesione ucraina alla Nato, che Kiev non intende rinunciare formalmente. Nel frattempo, la situazione sul terreno resta tesa, con continui attacchi, come quelli recenti su Odessa e Mosca, e un’intensificazione delle attività militari nella regione.





