Un attacco aereo israeliano ha colpito la capitale yemenita Sana’a, causando la morte di Ahmed Ghaleb al-Rahwi, capo del governo Houthi, e di altri esponenti di spicco del movimento ribelle. L’azione militare, secondo fonti yemenite citate da Al Arabiya, si inserisce in un più ampio contesto di tensioni e nuovi schemi strategici adottati da Israele nella regione.
Le direttive degli Houthi per proteggere i leader
In risposta a questa nuova minaccia, le milizie Houthi hanno emanato direttive di intelligence senza precedenti, volte specificamente a tutelare i propri leader militari e politici. Le fonti riferiscono che, temendo un’azione israeliana simile a quella condotta contro Hezbollah in Libano, il gruppo ha ordinato ai suoi vertici di lasciare le abitazioni private e trasferirsi in appartamenti situati all’interno di edifici condivisi, riducendo così la vulnerabilità agli attacchi mirati.
Inoltre, è stato vietato l’uso dei telefoni cellulari ai leader per evitare il tracciamento delle comunicazioni da parte di Israele, che sembra aver spostato la propria strategia militare dal colpire infrastrutture a concentrarsi proprio sull’eliminazione dei capi nemici.
L’attacco e le sue conseguenze
L’attacco aereo che ha colpito Sana’a ha preso di mira diversi leader degli Houthi nei governatorati di Amran e Hajjah. Fonti vicine alla famiglia al-Rahwi confermano che i caccia israeliani hanno bombardato un’abitazione nel distretto di Hadda, a sud della capitale, uccidendo Ahmed Ghaleb al-Rahwi e quattro suoi compagni, con altri feriti nell’azione.
Parallelamente, un altro raid israeliano ha colpito un raduno di ministri senior Houthi, tra cui il ministro della Difesa, mentre si trovavano in un luogo fuori Sana’a per ascoltare un discorso del leader Abdul Malik al-Houthi, secondo il media yemenita Al-Jumhuriya e il quotidiano Aden Al-Ghad.
Questo sviluppo segna un cambiamento significativo nelle dinamiche del conflitto yemenita e nelle strategie militari adottate da Israele nella regione, con un focus sempre più marcato sui vertici nemici.





