Miami, 24 luglio 2025 – Il Wall Street Journal ha rivelato in esclusiva che la procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha informato Donald Trump a maggio che il suo nome appariva ripetutamente nei file relativi al caso Jeffrey Epstein. Durante quell’incontro, Bondi avrebbe anche comunicato al tycoon che non avrebbe divulgato ulteriori documenti riguardanti l’indagine sul finanziere accusato di traffico sessuale di minori.
Pam Bondi e il ruolo chiave nella vicenda che lega Trump a Epstein
Pam Bondi, attuale procuratrice generale degli Stati Uniti nella seconda amministrazione Trump, ha avuto un ruolo centrale nella gestione della controversa vicenda che coinvolge Epstein, arrestato nel 2019 e trovato morto nella sua cella per suicidio nello stesso anno. Un evento che ha alimentato numerose teorie del complotto. Bondi, che è stata procuratrice generale della Florida dal 2011 al 2019 e figura di spicco del Partito Repubblicano, ha scelto di chiudere il caso senza rendere pubblici ulteriori documenti, suscitando molte polemiche.
Il Wall Street Journal sottolinea che l’amministrazione Trump aveva chiesto di rendere pubbliche le trascrizioni delle deposizioni al grand jury nell’ambito dell’indagine su Epstein, ma un giudice federale della Florida ha respinto questa richiesta. Nel frattempo, il presidente della commissione di Vigilanza della Camera Usa, James Comer,ha convocato Ghislaine Maxwell, ex collaboratrice di Epstein e condannata per traffico sessuale di minori, per una deposizione prevista per l’11 agosto nel carcere federale di Tallahassee.
Tensioni a Washington
Secondo fonti anonime citate da Politico, Donald Trump sarebbe furioso per l’attenzione mediatica e politica concentrata sul caso Epstein, che sta oscurando altri “successi” della sua amministrazione. La sua squadra appare “paralizzata” di fronte alle continue polemiche, alcune delle quali alimentate proprio da teorie del complotto che Trump aveva in passato contribuito a diffondere. Un alto funzionario della Casa Bianca ha riferito che il presidente ritiene che vi siano altre questioni più importanti da affrontare.
Jeffrey Epstein, ex banchiere e imprenditore, era stato arrestato nel 2019 con accuse federali di traffico sessuale di minori, ma è morto suicida in carcere pochi giorni dopo. L’indagine continua a sollevare interrogativi e a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni americane, con la figura di Pam Bondi che rimane al centro delle controversie per il suo ruolo decisionale nella gestione dei documenti e delle informazioni legate all’inchiesta Epstein.






