New York, 14 giugno 2025 – Si è svolta a Washington la prima parata militare in 34 anni per celebrare i 250 anni dell’esercito americano, un evento a cui ha partecipato in prima persona il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha voluto esprimere il proprio ringraziamento alle forze armate. Nel frattempo, nelle principali città come Los Angeles e New York, sono continuate le proteste contro le politiche dell’amministrazione Trump, con episodi di tensione e scontri con le forze dell’ordine.
La parata militare a Washington: celebrazione e ringraziamenti
La cerimonia si è svolta lungo Constitution Avenue, con una sfilata durata quasi due ore, durante la quale sono intervenuti migliaia di soldati in uniforme, alcuni in costumi d’epoca, insieme a mezzi pesanti tra cui i carri armati Abrams. L’esercito ha mostrato anche alcune tecnologie all’avanguardia come piccoli droni e cani robot, mentre i paracadutisti e gli elicotteri militari hanno completato lo spettacolo aereo. La manifestazione si è conclusa con uno spettacolo di fuochi d’artificio che ha illuminato la capitale.
Seduto nella tribuna allestita per i VIP, tra la First Lady Melania Trump e il capo del Pentagono Pete Hegseth, il presidente Trump ha voluto rivolgere un messaggio di orgoglio e gratitudine alle truppe. “Rendete gli americani orgogliosi,” ha dichiarato, sottolineando che dopo anni di celebrazioni per altri Paesi, era il momento di festeggiare l’America. Il vicepresidente degli Stati Uniti, J. D. Vance, ha preceduto il presidente nel ringraziare l’esercito, cogliendo l’occasione per fare gli auguri di compleanno a Trump e per l’anniversario di matrimonio alla moglie Usha.
Le proteste nelle grandi città e le tensioni sociali
Nonostante l’atmosfera festosa a Washington, in altre città americane la situazione è stata più complessa. A Los Angeles, dove negli ultimi giorni sono stati schierati la Guardia Nazionale e i Marine, le manifestazioni del movimento “No Kings” hanno portato a scontri con la polizia, che ha fatto uso di gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Simili tensioni si sono registrate a New York, dove i manifestanti hanno protestato davanti alla sede dell’Ice (Immigration and Customs Enforcement), l’agenzia federale impegnata nei recenti raid contro migranti.
Le proteste, diffuse in molte altre città degli Stati Uniti, hanno visto la partecipazione di milioni di persone che hanno manifestato per temi diversi, tra cui l’immigrazione, la guerra in Ucraina e le questioni legate all’aborto. Il clima di tensione sociale riflette un Paese diviso su molteplici fronti, con un’opposizione crescente alle politiche dell’amministrazione Trump.
Il ruolo di Donald Trump e del vicepresidente J. D. Vance
Donald Trump, nato a New York il 14 giugno 1946, è tornato alla presidenza degli Stati Uniti nel gennaio 2025 dopo aver già ricoperto l’incarico dal 2017 al 2021. Membro del Partito Repubblicano, ha guidato la nazione in un periodo segnato da forti divisioni politiche e sociali. Nel corso della parata, Trump non ha fatto riferimenti diretti alle proteste o alle critiche rivolte alla sua leadership, concentrandosi invece sul messaggio di unità e orgoglio nazionale.
Il vicepresidente J. D. Vance, 50º vice presidente e figura emergente del Partito Repubblicano, ha assunto un ruolo di rilievo nel sostegno all’amministrazione. Vance, ex senatore dell’Ohio e autore del libro “Hillbilly Elegy”, è noto per le sue posizioni conservatrici e per la sua lealtà a Trump. Durante la parata, oltre a ringraziare le truppe, ha rivolto auguri personali al presidente e alla sua famiglia, sottolineando il legame politico e personale che li unisce.
La giornata del 14 giugno 2025 è stata quindi caratterizzata da un evento ufficiale di grande rilevanza per le forze armate statunitensi e da una contestuale mobilitazione popolare in diverse città, che ha evidenziato le tensioni interne agli Stati Uniti e le critiche rivolte all’amministrazione Trump. La parata a Washington ha rappresentato un momento di celebrazione e riconoscimento per l’esercito, mentre le proteste hanno confermato la complessità della situazione politica e sociale nel Paese.






