Nel corso della sua prima apparizione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’ambasciatore americano Mike Waltz ha ribadito con fermezza l’impegno degli USAi e dei loro alleati nella difesa del territorio della NATO. L’intervento è avvenuto in risposta a recenti incursioni russe nello spazio aereo estone, episodi che hanno sollevato preoccupazioni sulla possibile escalation del conflitto tra Russia e Ucraina.
ONU: la posizione degli USA sulla sicurezza NATO
Mike Waltz ha dichiarato che gli Usa e gli alleati “difenderanno ogni centimetro del territorio Nato”, sottolineando come le azioni di Mosca rappresentino un comportamento pericoloso da fermare con urgenza. L’ambasciatore ha evidenziato che questi incidenti — inclusa una precedente violazione dello spazio aereo polacco — suggeriscono due possibili scenari: o la Russia intende provocare un’escalation oppure non controlla adeguatamente i propri caccia e droni. Entrambe le ipotesi sono motivo di seria preoccupazione per Washington.
Waltz ha inoltre esortato la Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza Onu, a sostenere la pace internazionale rispettando la sovranità dei Paesi vicini ed evitando ulteriori violazioni dello spazio aereo altrui. Ha infine chiesto un negoziato diretto tra Mosca e Kiev come via prioritaria per ridurre le tensioni.
Contesto geopolitico e tagli ai fondi militari USA in Europa dell’Est
L’intervento dell’ambasciatore si inserisce in un quadro complesso segnato anche da decisioni politiche interne agli Stati Uniti riguardo il sostegno militare all’Europa orientale. Recentemente infatti l’amministrazione americana ha annunciato tagli ai finanziamenti destinati all’addestramento e all’equipaggiamento militare nei Paesi confinanti con la Russia, quali Estonia, Lettonia e Lituania.
Questa scelta fa parte di una strategia più ampia volta a “riallineare” gli aiuti esteri spingendo i Paesi europei più ricchi ad assumersi maggior responsabilità nella propria difesa contro potenziali minacce russe. Il programma noto come “sezione 333”, che aveva stanziato circa 1,6 miliardi di dollari dal 2018 al 2022 per questa area geografica, non riceverà ulteriori fondi oltre quelli già approvati fino alla fine del settembre 2026.
La mossa è stata accolta con critiche da alcuni esponenti politici americani che temono possa indebolire lo sforzo comune volto a contenere l’aggressione russa nel continente europeo mentre si cerca una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina.






