(Strasburgo, 8 ottobre 2025) – L’Unione Europea risponde con fermezza e unità alle continue violazioni dello spazio aereo europeo da parte della Russia, che sembra puntare a seminare discordia tra gli Stati membri. È quanto ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il dibattito in plenaria al Parlamento europeo, evidenziando la necessità non solo di reagire, ma soprattutto di dissuadere efficacemente Mosca dalle sue provocazioni.
Von der Leyen: “Dobbiamo indagare su ogni incidente”
Von der Leyen ha ricordato come siano stati i piloti italiani della Nato a scortare i jet russi nei cieli estoni, un gesto simbolico di solidarietà concreta tra gli alleati europei e nordamericani. “Questa è solidarietà in azione”, ha affermato la presidente, ribadendo che la risposta dell’UE deve essere compatta e forte. Ha messo in guardia contro il rischio di concessioni o esitazioni che potrebbero favorire l’espansione della cosiddetta “zona grigia” delle aggressioni russe, definendo la missione europea come quella di preservare la pace e di garantire una capacità strategica di risposta urgente e efficace.
Nel corso del dibattito, la von der Leyen ha inoltre denunciato come le violazioni non si limitino allo spazio aereo, ma si estendano anche a infrastrutture critiche degli Stati membri, parte di una campagna deliberata e mirata contro l’Europa. “Dobbiamo indagare su ogni incidente e attribuire chiaramente le responsabilità – ha detto – perché ogni centimetro quadrato del territorio europeo deve essere protetto”.
Von der Leyen: “Contro l’Ue è in corso una guerra ibrida”
Von der Leyen ha definito le azioni subite dall’Unione come una vera e propria guerra ibrida. “Questi incidenti non sono casuali né frutto di molestie isolate – ha spiegato la presidente della Commissione europea – si tratta di una campagna coerente e in continua escalation, finalizzata a destabilizzare i nostri cittadini, mettere alla prova la nostra determinazione, dividere la nostra Unione e indebolire il sostegno all’Ucraina. È ora di chiamare le cose con il loro nome: questa è guerra ibrida”.
La maggiore spesa per la difesa nella storia dell’Ue
Von der Leyen ha poi sottolineato l’impegno storico dell’Unione europea nella difesa comune. “Stiamo assistendo al più grande incremento della spesa per la difesa nella storia della nostra Unione. L’agenda Readiness 2030 mobiliterà fino a 800 miliardi di euro, anche attraverso strumenti innovativi come Safe”, ha dichiarato.
Un piano coordinato con la Nato
La presidente della Commissione ha evidenziato la necessità di un piano paneuropeo dettagliato, strettamente coordinato con la Nato. “Questo è il fulcro del documento di definizione che ho presentato ai leader a Copenaghen la scorsa settimana. Presto presenteremo la nostra ‘Preserving Peace – Readiness Roadmap 2030’, che non solo definirà obiettivi comuni, ma stabilirà traguardi concreti fino al 2030. Perché solo ciò che viene misurato viene effettivamente realizzato”, ha concluso von der Leyen.
Von der Leyen annuncia il lancio di nuove “alleanze tecnologiche”
Per accelerare l’innovazione nel settore della difesa, Von der Leyen ha annunciato il lancio di nuove “alleanze tecnologiche”, che collegheranno start-up e grandi operatori del settore. “In questo modo, le idee passeranno rapidamente dal prototipo al campo di battaglia, ponendo l’Europa in prima linea nell’innovazione tecnologica. Possiamo così creare una base industriale per la difesa che non solo rafforzi la nostra sicurezza, ma diventi anche motore di prosperità economica”, ha spiegato.
Coalizioni di capacità collettive tra i Paesi membri
Un altro punto chiave della strategia riguarda la formazione di “Coalizioni di capacità collettive”, gruppi di Stati membri impegnati a raggiungere risultati comuni in nove settori critici, dalla difesa aerea alla guerra informatica ed elettronica. Von der Leyen ha citato esempi concreti, come le iniziative guidate da Repubblica Ceca e Danimarca per fornire armi e munizioni all’Ucraina, evidenziando che questo modello è veloce, efficiente e completamente “made in Europe”.
Il Muro dei Droni: uno scudo per l’Unione europea
Per rispondere alla guerra moderna, la presidente della Commissione ha presentato il progetto del “Muro dei Droni”, un sistema di difesa che permetterà una rapida individuazione, intercettazione e neutralizzazione delle minacce. “Non possiamo più schierare solo jet da combattimento costosi contro armi relativamente economiche e prodotte in serie – ha sottolineato – il Muro dei Droni proteggerà non solo il fianco orientale dell’Ue, ma tutta l’Unione, compreso il fianco meridionale, e potrà affrontare sfide come catastrofi naturali e criminalità organizzata”.
Per approfondire: Lituania, Nauseda: “Muro di droni possibile entro il 2028 per la sicurezza nazionale”






