Bruxelles, 19 giugno 2025 – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha risposto con una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, affrontando le preoccupazioni riguardo alla procedura adottata per il piano di riarmo dell’Unione europea. Al centro del dibattito vi è l’utilizzo dell’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), scelto dalla Commissione come base giuridica per il programma denominato Safe, che mira a rafforzare la capacità industriale e tecnologica di difesa in risposta all’aggressione russa all’Ucraina.
La giustificazione della Commissione sull’iter adottato
Nella sua missiva, von der Leyen sottolinea che la Commissione ha sempre agito nel pieno rispetto dei trattati e delle competenze degli organi europei, applicando rigorosamente la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. La scelta della base giuridica, spiega, è stata determinata esclusivamente da fattori oggettivi, in particolare dallo scopo e dal contenuto dell’atto legislativo stesso.
Von der Leyen ricorda inoltre che tutte le altre proposte legislative relative alla difesa europea – come la legge per la produzione di munizioni (Asap), la legge per il rafforzamento dell’industria europea della difesa tramite appalti pubblici (Edirpa) e il programma Edip – sono state sottoposte alla procedura legislativa ordinaria, garantendo così il coinvolgimento pieno del Parlamento europeo.
L’eccezione riguarda la proposta Safe, adottata come risposta temporanea e straordinaria a una situazione di emergenza causata dal peggioramento del contesto di sicurezza a partire dal 2025. La misura è stata concepita per consentire agli Stati membri di aumentare rapidamente le spese per rafforzare le capacità industriali della difesa.
Le rassicurazioni di von der Leyen non bastano
Nonostante le rassicurazioni di von der Leyen, la scelta dell’articolo 122 Tfue ha suscitato critiche da parte di alcuni esponenti politici, tra cui rappresentanti del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico e di Alleanza Verdi-Sinistra, che accusano la Commissione di voler eludere il voto del Parlamento europeo sull’importante piano di riarmo denominato ReArm Europe.
Già a marzo 2025, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, aveva espresso preoccupazioni in televisione, sostenendo che la presidente della Commissione intendesse bypassare il voto europeo. Tuttavia, la lettera di von der Leyen evidenzia come la Commissione confidasse nella capacità del Parlamento di accelerare i processi decisionali in situazioni di crisi, e che la decisione di ricorrere alla procedura d’urgenza fosse motivata esclusivamente dall’urgenza e dalla natura eccezionale della minaccia alla sicurezza europea.
La presidente Metsola, dal canto suo, aveva sollevato dubbi sulla legittimità di tale procedura, sottolineando l’importanza del ruolo parlamentare nelle decisioni riguardanti la difesa dell’Unione. Il confronto tra le due istituzioni si inserisce nel più ampio dibattito sulla sovranità europea e sulle modalità di risposta rapida a crisi di portata straordinaria.






