La presidente della Commissione europea: “L’energia non può finanziare la guerra”
Bruxelles, 6 Maggio – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato i rischi derivanti dalla coercizione economica a causa della guerra in Ucraina. Con il piano RePowerEu, si è ridotta la dipendenza dai combustibili fossili russi. È tempo di tagliare i legami con fornitori inaffidabili per garantire l’energia necessaria ai cittadini e alle imprese europee.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato un appello forte e chiaro alla comunità europea: è giunto il momento di interrompere definitivamente i legami energetici con la Russia. Questa dichiarazione arriva in un contesto segnato dalla guerra in Ucraina, che ha evidenziato i rischi legati alla dipendenza energetica da un fornitore considerato inaffidabile.
I pericoli del ricatto economico
Von der Leyen ha sottolineato come il conflitto abbia reso evidente i pericoli del ricatto e della coercizione economica, una problematica che ha colpito in particolare le nazioni europee che, fino a poco tempo fa, si affidavano in gran parte ai combustibili fossili russi. Con l’iniziativa RePowerEu, l’Unione Europea ha intrapreso un percorso di diversificazione delle fonti energetiche, riducendo significativamente la propria vulnerabilità e cercando alternative più sostenibili.
Un impegno morale e di sicurezza
In una nota ufficiale, la leader europea ha affermato che “l’energia che ci arriva non deve pagare per una guerra di aggressione contro l’Ucraina”, ponendo l’accento sull’importanza di proteggere i cittadini e le imprese europee, ma anche i “coraggiosi amici ucraini” che stanno combattendo per la loro libertà. Questo messaggio riflette non solo una necessità di sicurezza energetica, ma anche un impegno morale verso il supporto di un Paese in crisi.
La transizione verso fonti rinnovabili
L’Europa, quindi, si trova in un crocevia: da un lato, la necessità di garantire energia accessibile e sicura per i propri cittadini; dall’altro, l’urgenza di non lasciare che l’approvvigionamento energetico diventi un mezzo di pressione politica. La Commissione sta valutando ulteriori misure per completare il distacco dai combustibili fossili russi, con l’obiettivo di promuovere una transizione verso fonti rinnovabili e una maggiore autonomia energetica.
Questo cambiamento non è solo una questione economica, ma rappresenta una trasformazione fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, che deve affrontare le sfide climatiche e geopolitiche del XXI secolo. La strada da percorrere è complessa e richiede un impegno collettivo, ma le parole di von der Leyen chiariscono che il tempo per l’azione è ora.






