Miami, 4 dicembre 2025 – Prosegue oggi a Miami il nuovo round di colloqui tra la delegazione statunitense e quella ucraina, un incontro cruciale nel contesto degli sforzi diplomatici per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina. Dopo il recente vertice tenutosi al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e gli inviati americani, tra cui Steve Witkoff e Jared Kushner, la diplomazia americana e ucraina si riunisce per portare avanti il dialogo.
Prosegue il dialogo diplomatico a Miami tra Stati Uniti e Ucraina
L’appuntamento odierno vede la delegazione statunitense, guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dagli inviati speciali Witkoff e Kushner, confrontarsi con i negoziatori ucraini capeggiati da Rustem Umerov, consigliere per la sicurezza nazionale. Questo incontro segue quello avvenuto domenica nel sud della Florida, confermando un’intensa attività diplomatica che mira a costruire un percorso verso una pace duratura.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fornito aggiornamenti nel suo consueto messaggio serale, sottolineando come i negoziati stiano procedendo in modo “abbastanza efficace”. Zelensky ha evidenziato l’importanza degli incontri di Ginevra e Florida, ribadendo che “l’Ucraina è stata ascoltata e ha trovato ascolto”, un elemento fondamentale per avanzare verso una soluzione che tenga conto dei legittimi interessi del suo paese. Il presidente ha inoltre espresso ottimismo sulla possibilità di porre fine al conflitto, a patto che si mantenga un equilibrio tra “diplomazia costruttiva e pressione sulla Russia”, considerati entrambi indispensabili per raggiungere una pace dignitosa.
Dichiarazioni di Putin e Trump
Intanto, alla vigilia del suo viaggio in India, Vladimir Putin ha affrontato le polemiche sulle sanzioni statunitensi, domandandosi perché “all’India dovrebbe essere impedito di acquistare petrolio dalla Russia” mentre gli stessi Stati Uniti continuano ad acquistare uranio russo. Questa posizione è stata espressa durante un’intervista al canale India Today, in un momento in cui la Russia cerca di rafforzare i propri legami energetici con altri partner globali.
Riguardo all’incontro con gli emissari statunitensi, Putin ha definito il colloquio “molto utile”, basato sulle proposte già discusse con Donald Trump in Alaska, pur ammettendo che “trovare una soluzione per l’Ucraina è un compito difficile”.
Tuttavia, lo zar ha poi aggiunto: “Il Donbass sarà nostro con i negoziati o con le armi. O liberiamo questi territori con la forza delle armi, oppure le truppe ucraine si dovranno ritirarsi e smetteranno di uccidere la gente”. La Russia ha “tentato di costruire relazioni tra le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e l’Ucraina, ma Kiev non le ha riconosciute“, ha continuato. “Abbiamo cercato di costruire relazioni tra il resto dell’Ucraina e queste repubbliche. Poi, quando ci siamo resi conto che era impossibile, che venivano semplicemente distrutte, siamo stati costretti a riconoscerle”, ha detto Putin, secondo cui Kiev “si è rifiutata di ritirare le sue truppe da Donetsk e Luhansk dopo il referendum, preferendo combattere”, e che “i combattimenti sono terminati”.
Sul fronte americano, Trump ha commentato i colloqui con Putin definendoli “ragionevolmente buoni” ma ha sottolineato che il percorso verso la pace resta incerto. Parlando dallo Studio Ovale, ha osservato che “ci vogliono due persone per ballare il tango”, alludendo alla necessità di una reale volontà da entrambe le parti per raggiungere un accordo. Inoltre, Trump ha affermato che gli Stati Uniti stanno lavorando su “qualcosa di abbastanza ben elaborato” per la situazione ucraina, segno di un impegno continuo nonostante le difficoltà.






