Bruxelles, 24 luglio 2025 – Al termine del summit Ue-Cina svoltosi a Pechino, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito con fermezza la posizione europea nelle delicate trattative commerciali e politiche con la Cina. In una conferenza stampa molto attesa, von der Leyen ha sottolineato che, nonostante i contatti tecnici e politici intensi, l’Unione europea mantiene tutti gli strumenti negoziali sul tavolo, pronti a essere utilizzati fino al raggiungimento di un risultato ritenuto soddisfacente.
L’avvertimento di Von der Leyen: “Tutti gli strumenti resteranno sul tavolo”
La presidente von der Leyen ha evidenziato che l’obiettivo principale dell’Europa in queste settimane è stato quello di raggiungere una soluzione negoziata, ma ha anche chiarito che “tutti gli strumenti sono sul tavolo e rimarranno sul tavolo finché non avremo un risultato soddisfacente”. Questa affermazione arriva in un momento di stallo e tensioni crescenti nei rapporti commerciali tra i due blocchi, caratterizzati da un crescente squilibrio commerciale.
In particolare, von der Leyen ha richiamato l’attenzione sulle distorsioni commerciali e sulle barriere all’accesso al mercato cinese, che hanno causato un deficit commerciale europeo con la Cina che è raddoppiato nell’ultimo decennio, superando i 300 miliardi di euro. Nonostante ciò, l’Europa continua a mantenere il proprio mercato aperto ai prodotti cinesi, “riflettendo il nostro impegno di lunga data per un commercio basato su regole”, ha aggiunto la presidente della Commissione.
Le sfide e i nodi irrisolti del vertice Ue-Cina
Nel contesto del summit, il confronto è stato segnato da numerose questioni irrisolte, tra cui la sovracapacità produttiva cinese, le restrizioni all’esportazione di terre rare – materie prime fondamentali per la transizione verde europea – e le tariffe sulle auto elettriche che l’Europa ha imposto per contrastare i sussidi statali cinesi. Inoltre, l’accesso paritario al mercato cinese rimane una richiesta cruciale da parte di Bruxelles.
Le tensioni non si limitano al solo ambito commerciale, ma si estendono anche agli aspetti geopolitici, con la persistente problematica del sostegno cinese alla Russia, che complica ulteriormente il dialogo. Von der Leyen ha ribadito in modo netto che l’Europa non accetterà compromessi che non tutelino la sua autonomia strategica e il rispetto delle regole internazionali.
In conclusione, il vertice ha confermato la complessità delle relazioni tra Unione europea e Cina, con la presidente von der Leyen che si è mostrata determinata a non abbassare la guardia, mantenendo aperta la possibilità di ricorrere a misure dure nel caso in cui non si raggiungano risultati concreti e soddisfacenti per entrambe le parti.
Rivisto lo schema sulle esportazioni delle terre rare
Von der Leyen ha poi annunciato che l’Unione europea e la Cina hanno raggiunto un’intesa su un nuovo meccanismo per la gestione delle esportazioni cinesi di terre rare, una questione che negli ultimi anni aveva rappresentato uno dei principali punti di attrito tra le due parti.
Von der Leyen ha spiegato che l’accordo prevede l’adozione di un sistema di approvvigionamento “aggiornato”, pensato per affrontare in maniera tempestiva eventuali interruzioni nella catena di fornitura. In caso di colli di bottiglia o criticità, ha sottolineato la presidente, il nuovo meccanismo permetterà di individuare rapidamente la causa del problema e intervenire per risolverla.
L’intesa segna un passo importante nella cooperazione tra Bruxelles e Pechino in un settore strategico, come quello delle terre rare, fondamentali per molte tecnologie verdi e digitali, e si inserisce nel più ampio sforzo europeo per garantire una maggiore sicurezza delle catene di approvvigionamento.






