Nel corso del vertice tra i leader dell’Ue e i rappresentanti dei Balcani occidentali, è stato ribadito con fermezza il “pieno e inequivocabile impegno” dell’UE verso la prospettiva di adesione dei Paesi balcanici all’Unione. La dichiarazione congiunta del summit sottolinea che il futuro di questa regione è “nella nostra Unione” e definisce l’allargamento come una “possibilità realistica, che dovrebbe essere colta al volo”.
Ue-Balcani: partenariato strategico e sfide geopolitiche
Il vertice ha evidenziato la solidità delle relazioni tra l’UE e i Balcani occidentali, rimarcando i benefici tangibili che ne derivano per i cittadini di entrambe le aree. Nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche, in particolare a seguito dell’aggressione russa in Ucraina, è emersa la necessità di rafforzare ulteriormente i legami con questa regione strategica, vista come un pilastro fondamentale per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità europea. Il summit rappresenta così “l’occasione più significativa dell’anno per riconfermare il partenariato strategico” tra Bruxelles e i Balcani occidentali.
Progresso nei negoziati e riforme
Il documento congiunto esprime apprezzamento per il “nuovo dinamismo” e per i progressi compiuti dai Paesi candidati dall’ultimo incontro. L’accelerazione del processo di adesione è considerata possibile “basata su riforme credibili da parte dei partner, su una condizionalità equa e rigorosa e sul principio dei meriti propri”. In tal senso, i leader europei hanno invitato gli Stati balcanici a “intensificare gli sforzi di riforma” per soddisfare i criteri di adesione, mentre l’Unione si impegna parallelamente a potenziare il proprio lavoro interno di preparazione e riforma istituzionale.
Il pacchetto sull’allargamento 2025, presentato recentemente dalla Commissaria europea all’allargamento Marta Kos, conferma che Montenegro, Albania, Moldova e Ucraina sono tra i Paesi che hanno mostrato notevoli progressi. Il Montenegro è il più avanzato, puntando a concludere i negoziati entro il 2026, seguito dall’Albania con l’obiettivo 2027, e da Moldova e Ucraina con una prospettiva al 2028. Tuttavia, rimangono sfide significative, in particolare per Serbia, Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord, dove tensioni politiche e ritardi nelle riforme frenano il cammino verso l’UE.
In parallelo, il rafforzamento dei rapporti economici con i Balcani occidentali continua a rappresentare una priorità per l’Europa. Secondo dati recenti, il commercio bilaterale con l’Italia è cresciuto del 30% tra il 2018 e il 2022, superando gli 11 miliardi di euro. Per sostenere ulteriormente questa integrazione, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti hanno consolidato una rete di assistenza sul territorio, con nuove sedi a Belgrado e risorse dedicate agli investimenti nelle imprese dell’area.
Il vertice di Bruxelles riafferma così che l’allargamento europeo ai Balcani occidentali è non solo un obiettivo politico ma anche un investimento geostrategico cruciale per il futuro del continente.



