MOSCA, 28 MAG – Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Mosca non si oppone alla possibilità di un vertice tra Putin e Zelensky. Tuttavia, un incontro del genere deve seguire specifici accordi tra le delegazioni. Oggi, Zelensky ha suggerito un vertice che includa anche il presidente americano Donald Trump
La situazione tra Russia e Ucraina continua a essere segnata da tensioni crescenti, e le recenti dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, hanno riacceso l’attenzione sul possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Peskov ha affermato che un vertice potrebbe avvenire, ma solo dopo che le delegazioni dei due paesi avranno raggiunto specifici accordi. Questo sottolinea l’importanza di negoziati mirati e non di discussioni generiche.
La proposta di Zelensky e il ruolo degli Stati Uniti
Oggi, Zelensky ha avanzato una proposta che prevede il coinvolgimento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per facilitare il dialogo. L’inclusione di un terzo attore nella trattativa evidenzia la crescente rilevanza della diplomazia internazionale nella risoluzione del conflitto, che ha avuto effetti devastanti su entrambe le nazioni, sia in termini di perdite umane che di danni economici.
Le rivendicazioni territoriali e la pressione interna
Il contesto attuale è complesso, con la Russia che continua a sostenere le sue rivendicazioni territoriali in Ucraina orientale. Nonostante le sanzioni internazionali e l’isolamento diplomatico, Mosca mantiene una posizione ferma. Dall’altro lato, Zelensky affronta una crescente pressione interna per trovare una soluzione al conflitto, cercando di mantenere il supporto della comunità internazionale.






