Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un incontro con i giornalisti nello Studio Ovale, ha lasciato aperta ogni possibilità riguardo a un confronto diretto con il leader venezuelano Nicolás Maduro. “A un certo momento parlerò con lui”, ha dichiarato, sottolineando però che “Maduro non è stato buono con gli Stati Uniti”. Alla domanda se escludesse un intervento militare americano in Venezuela, Trump ha risposto: “no, non lo escludo, non escludo nulla“. Il presidente ha inoltre evidenziato la necessità di affrontare la questione venezuelana, accusando il regime di aver riversato “centinaia di migliaia di persone provenienti dalle prigioni” negli Stati Uniti.
Trump e la posizione sugli interventi militari
Il presidente Trump non ha nascosto la sua disponibilità a valutare tutte le opzioni, inclusa quella militare, per risolvere la crisi in Venezuela. “Dobbiamo solo occuparci del Venezuela”, ha affermato, mantenendo un atteggiamento aperto a possibili azioni sul terreno, senza però confermare alcun piano specifico. In un contesto più ampio, Trump ha espresso anche il suo sostegno a iniziative volte a colpire il narcotraffico, affermando che sarebbe orgoglioso di distruggere le fabbriche di cocaina in Colombia, sebbene non abbia annunciato azioni imminenti.
Il contesto venezuelano e il ruolo di Maduro
Da parte sua, Nicolás Maduro, presidente del Venezuela dal 2013, è accusato dagli Stati Uniti di essere a capo di un narco-Stato. La taglia sulla sua cattura, fissata da Washington a 50 milioni di dollari, è la più alta mai offerta dagli Usa. Nonostante ciò, Maduro continua a contare sul sostegno di alleati come Russia, Cina e Iran, che forniscono aiuti militari e finanziari. La situazione nel Paese sudamericano è segnata da una crisi economica profonda, con inflazione, povertà e proteste frequenti. L’ipotesi di un intervento militare statunitense rimane controversa e complessa, vista la vastità del territorio e la compattezza dell’esercito venezuelano, che per ora sembra resistere alle pressioni esterne.
Le dichiarazioni di Trump rappresentano dunque un ulteriore elemento di tensione nell’annosa crisi venezuelana, lasciando aperte molte incognite sul futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Venezuela.






