Caracas, 25 agosto 2025 – Una manifestazione di massa ha caratterizzato il fine settimana nella capitale venezuelana, dove migliaia di cittadini si sono presentati per arruolarsi nella Milizia bolivariana, braccio delle Forze armate venezuelane istituito dall’ex presidente Hugo Chávez. L’iniziativa segue il richiamo del presidente de facto Nicolás Maduro, che ha sollecitato una difesa rafforzata contro le presunte minacce degli Stati Uniti.
Mobilitazione di massa e tensioni nel Mar dei Caraibi
In risposta alle azioni degli Stati Uniti, che hanno incrementato a 50 milioni di dollari la ricompensa per informazioni utili all’arresto di Maduro e dispiegato tre cacciatorpediniere della classe Aegis nel Mar dei Caraibi – la USS Gravely, la USS Jason Dunham e la USS Sampson – il governo venezuelano ha deciso di arruolare 4,5 milioni di miliziani in tutto il Paese nell’ambito del “Gran Plan Simón Bolívar”. Secondo Washington, lo schieramento navale mira a contrastare i cartelli della droga definiti “terroristi globali”, mentre Maduro ha definito le manovre statunitensi “stravaganti, strane e inverosimili”.
Il ministro della Difesa, Vladimir Padrino, ha pubblicato sui social un video che mostra il processo di arruolamento nelle file della Milizia, definendo la mobilitazione come una manifestazione di rifiuto popolare all’aggressione imperialista. Tuttavia, nonostante i lunghi serpentoni di volontari, alcune piazze e caserme risultano parzialmente vuote, segno di una società venezuelana divisa tra fedeltà al governo e crescente stanchezza dovuta alla crisi economica e sociale.
Il contesto politico e storico della Milizia bolivariana
La Milizia bolivariana fu istituita da Hugo Chávez, presidente del Venezuela dal 1999 al 2013, con l’obiettivo di coinvolgere riservisti, civili e lavoratori nella difesa della sovranità nazionale, in linea con l’ideologia del socialismo bolivariano e dell’anti-imperialismo che caratterizzano il chavismo. Maduro, suo successore e attuale capo dello Stato, ha fatto leva su questa eredità per consolidare il consenso interno in un momento di forti pressioni esterne e difficoltà interne.
Il clima di tensione nella regione si inserisce in una lunga storia di contrasti tra Venezuela e Stati Uniti, che da sempre influenzano la politica locale e la stabilità dei Caraibi. Mentre Washington punta su una retorica dura e un dispiegamento militare simbolico, Caracas risponde con una mobilitazione di massa e un appello alla difesa nazionale, alimentando una situazione geopolitica complessa e delicata.






