Venezuela: il Cremlino è intervenuto oggi sulla crescente tensione nei Caraibi, esortando gli Stati Uniti a non aggravare la situazione geopolitica nell’area. A pronunciarsi è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha espresso preoccupazione per l’aumento delle forze statunitensi nel bacino dei Caraibi e ha ribadito la necessità che ogni azione si svolga nel rispetto del diritto internazionale.
La posizione del Cremlino sulla crisi tra USA e Venezuela
Nel corso di una dichiarazione rilasciata dall’ufficio stampa del Cremlino, Peskov ha affermato: “Speriamo che gli Stati Uniti non intraprendano azioni che possano portare a una destabilizzazione della situazione nel bacino dei Caraibi e intorno al Venezuela”. Il portavoce ha sottolineato che la situazione del diritto internazionale in molte aree del mondo è attualmente “pietosa”, richiamando quindi alla moderazione e al rispetto delle norme internazionali.
Il riferimento diretto riguarda la crescente presenza militare americana nella regione, che ha generato allarme a Mosca, tradizionale alleato del governo venezuelano. Il Cremlino, sede del governo russo situato nel cuore di Mosca, rappresenta da sempre il centro nevralgico delle decisioni politiche ed è noto per la sua influenza a livello globale.
Dmitry Peskov, voce ufficiale del Cremlino
Dmitry Sergeevič Peskov, portavoce di Vladimir Putin dal 2012, è una figura di spicco nella diplomazia russa. Nato a Mosca nel 1967, Peskov ha una lunga carriera nel Ministero degli Esteri ed è noto per la sua abilità nel comunicare le posizioni ufficiali del Cremlino con fermezza e chiarezza. Nel recente passato ha gestito numerose crisi internazionali, mantenendo sempre una linea diplomatica rigida ma misurata.
In questo contesto, la sua dichiarazione di oggi assume un valore particolare, segnalando la volontà di Mosca di evitare un’escalation militare nel bacino caraibico e di promuovere la stabilità regionale attraverso il rispetto delle leggi internazionali.






