Nel contesto delle crescenti tensioni con gli Stati Uniti, il governo del Venezuela guidato da Nicolás Maduro ha espresso un formale ringraziamento a Russia e Iran per il sostegno politico ricevuto. La mossa arriva in risposta al prolungato dispiegamento di forze navali statunitensi nel Mar dei Caraibi meridionale, che Caracas interpreta come una minaccia diretta con l’obiettivo di un cambio di regime.
Venezuela: Maduro ringrazia Mosca e Teheran per il sostegno politico
Il ministro degli Esteri venezuelano, Yvan Gil, ha dichiarato di aver ricevuto “la piena espressione di sostegno e solidarietà del governo russo nei confronti del Venezuela”. Il viceministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov, ha invece attribuito la responsabilità dell’escalation esclusivamente a Washington, condannando la significativa presenza navale americana nei pressi del Venezuela. Anche l’Iran si è unito alle critiche contro le operazioni degli Stati Uniti, definendo le loro azioni una minaccia per la pace e la sicurezza di tutta la regione caraibica.
Nonostante le aperture diplomatiche, né Mosca né Teheran hanno voluto discutere pubblicamente di una possibile cooperazione militare in caso di attacchi terrestri statunitensi sul territorio venezuelano.
Panama disponibile a mediare e offrire asilo temporaneo
Parallelamente, Panama ha manifestato la volontà di assumere un ruolo di mediatore tra Washington e Caracas, in un quadro di crescente pressione internazionale sul governo Maduro. Il viceministro degli Esteri panamense, Carlos Hoyos, ha spiegato che il Paese sta valutando la possibilità di facilitare un canale diplomatico diretto con gli Stati Uniti, incluso il potenziale conferimento di asilo temporaneo a esponenti vicini al presidente venezuelano. Questa ipotesi è stata avanzata dal presidente panamense José Raúl Mulino come possibile strumento per agevolare un accordo negoziale.
Le dichiarazioni di Panama giungono dopo la parziale riattivazione dei servizi consolari tra i due Paesi, interrotti a seguito delle critiche panamensi alle elezioni presidenziali venezuelane del 2024, in cui Maduro è stato riconfermato nonostante le accuse di brogli diffuse a livello internazionale.






