In un clima di crescente tensione e incertezza, il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha rafforzato significativamente il suo apparato di sicurezza personale. La decisione, riportata dal New York Times e rilanciata dai media locali, nasce dal timore di un possibile attacco militare da parte degli Stati Uniti, un rischio percepito come sempre più imminente dal leader chavista dopo oltre dodici anni al potere.
Venezuela: Maduro rafforza la sua sicurezza
Fonti vicine al quotidiano statunitense riferiscono che Maduro ha adottato contromisure quali il cambio frequente di alloggio e telefono cellulare per evitare tracciamenti o attacchi. Inoltre, nell’ambito della sua cerchia ristretta di guardie del corpo, è stata intensificata la presenza di ufficiali dell’intelligence cubana, alleata storica di Caracas, per contrastare il rischio di tradimenti interni.
Queste misure sono state intensificate a partire da settembre 2025, in concomitanza con un aumento della presenza militare statunitense nel Mar dei Caraibi. La Casa Bianca ha infatti dispiegato navi da guerra e ha autorizzato raid contro imbarcazioni sospettate di traffico di droga. In questo contesto, l’ex presidente Usa Donald Trump, tornato alla Casa Bianca nel 2025, ha etichettato il governo di Maduro come un “cartello narcoterrorista” e ha fissato una taglia da 50 milioni di dollari per la sua cattura, cifra che ha più che raddoppiato rispetto alle offerte precedenti.
Un clima politico interno sempre più fragile
Il rafforzamento della sicurezza personale di Maduro riflette la crescente percezione di vulnerabilità del presidente venezuelano, che si trova a dover fronteggiare una situazione interna complessa, segnata da instabilità politica, crisi economica e pressioni internazionali. Da anni il Venezuela è teatro di proteste e violenze, mentre il governo chavista è accusato da organizzazioni internazionali di violazioni dei diritti umani e repressione dell’opposizione.
In questo scenario, la presenza rafforzata di agenti cubani nel cerchio di sicurezza di Maduro evidenzia la crescente dipendenza del leader venezuelano dagli alleati esteri per mantenere il controllo del potere in un contesto geopolitico sempre più teso.






