Roma, 23 ottobre 2025 – Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha espresso a Tel Aviv una posizione netta sulla questione israelo-palestinese, dichiarando che secondo la politica dell’amministrazione Trump la Cisgiordania non sarà annessa da Israele. Le sue parole arrivano in un contesto di crescente tensione internazionale, dopo il voto della Knesset israeliana che ha approvato in lettura preliminare un progetto di legge per estendere la sovranità su parte del territorio palestinese. Parallelamente, il governo spagnolo ha condannato fermamente questa iniziativa, definendola contraria al diritto internazionale e ai principi della soluzione dei due Stati.
La posizione di J.D. Vance e il contesto politico
Durante una conferenza stampa a Tel Aviv, Vance ha definito il recente voto della Knesset “strano e sciocco”, manifestando il suo stupore per una mossa che rischia di aggravare ulteriormente la situazione nei territori occupati. Il vicepresidente si è detto comunque “piuttosto fiducioso” riguardo al cessate il fuoco a Gaza, risultato di intensi colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La sua dichiarazione ufficiale, ripresa anche dal quotidiano israeliano Haaretz, sottolinea come l’attuale amministrazione statunitense intenda mantenere la Cisgiordania fuori da qualsiasi processo di annessione formale da parte di Israele.
Questa posizione si inserisce in un quadro di crescenti critiche internazionali. Il governo di Madrid, infatti, ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si condanna il progetto di legge israeliano che prevede l’applicazione della sovranità israeliana sulle aree di insediamento in Giudea e Samaria, con un voto di 25 favorevoli contro 24 contrari. Madrid ha evidenziato come tale decisione sia in palese violazione dell’Opinione consultiva della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio 2024, che ha dichiarato illegale l’occupazione dei territori palestinesi, e rappresenti un ostacolo alla pace e alla sicurezza regionali.
La complessità della situazione in Cisgiordania
La Cisgiordania, territorio conteso e occupato dal 1967, è divisa in tre aree: l’Area A sotto controllo palestinese, l’Area B con amministrazione mista, e l’Area C, che rappresenta circa il 60% del territorio ed è sotto pieno controllo israeliano. È proprio su quest’ultima che si concentrano gli insediamenti israeliani, con circa 279 colonie riconosciute dalla comunità internazionale come illegali secondo il diritto internazionale.
L’annessione della Cisgiordania rappresenterebbe una violazione delle convenzioni internazionali e un ulteriore passo verso la “bantustanizzazione” dei territori palestinesi, isolando le comunità e limitandone gravemente la libertà di movimento e di sviluppo. Le tensioni sul terreno si sono acuite nei primi mesi del 2025, con oltre 40.000 palestinesi sfollati e numerose operazioni militari israeliane che hanno distrutto infrastrutture vitali, aggravando la crisi umanitaria.
Per approfondire: Israele: sì all’annessione della Cisgiordania. Rubio: “Minaccia per la pace”






