Il presidente degli USA, Donald Trump, spinge per un conflitto rapido in Iran, con lo spettro dell’Iraq che preoccupa la Casa Bianca
Donald Trump spinge per un’azione militare rapida in Iran, ma la memoria della guerra in Iraq e le sue conseguenze pesano sulla Casa Bianca, ancora divisa sul da farsi. Il parallelo con l’operazione in Iraq, inizialmente prevista come una guerra lampo, è stato evidenziato dal New York Times, che sottolinea i molteplici rischi insiti nell’attacco pianificato a Fordow, uno dei siti nucleari iraniani.
Lo spettro dell’Iraq e i rischi dell’intervento in Iran
La “missione compiuta” annunciata da George W. Bush nel 2003 brucia ancora negli Stati Uniti, dopo che quel conflitto ha causato la morte di circa 4.000 soldati americani e 100.000 iracheni. L’attacco previsto a Fordow, ritenuto sulla carta semplice, comporta invece rischi significativi, fra cui l’eventualità che la maxi bomba non raggiunga l’obiettivo sperato. Inoltre, si teme una possibile escalation con attacchi contro i 40.000 militari americani dislocati in Medio Oriente. C’è anche il rischio che gli aerei B-2 impiegati partendo da Diego Garcia o dal Missouri vengano abbattuti, nonostante il volo notturno e la scorta di caccia per la protezione. Fra i pericoli più gravi si evidenziano la possibilità di una catastrofe nucleare e un incremento delle azioni terroristiche.
Tensione crescente in Medio Oriente e azioni militari israeliane
Nelle ultime ore, l’Israele ha confermato raid contro il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak, un componente chiave per la produzione di plutonio, potenzialmente utilizzabile per armi nucleari. L’attacco ha coinvolto circa 40 aerei da combattimento che hanno colpito decine di obiettivi militari iraniani con oltre 100 bombe, inclusi siti per lo sviluppo di armi nucleari a Natanz. Parallelamente, un missile iraniano ha colpito direttamente l’ospedale Soroka di Be’er Sheva, provocando danni ingenti e feriti, mentre un’ondata di missili balistici ha interessato varie zone di Israele, incluso Tel Aviv. Le autorità israeliane hanno invitato la popolazione a evitare l’ingresso nell’ospedale colpito a causa del rischio di fuoriuscita di sostanze tossiche.
Il clima di instabilità è aggravato dalle dichiarazioni del New York Times, che sottolinea come qualsiasi azione militare americana non provocata contro l’Iran richieda l’autorizzazione preventiva del Congresso, in base alla Costituzione degli Stati Uniti. La situazione rimane tesa e complessa, con Washington impegnata a valutare attentamente le mosse da compiere.






