Il presidente degli USA, Donald Trump, fa retromarcia sul caso Epstein dichiarando che si tratta di una “bufala dem”
Donald Trump rompe il silenzio sul caso di Jeffrey Epstein, definendo l’intera vicenda una “bufala dem” e scaricando le responsabilità sui suoi ex sostenitori che vi hanno creduto. In un lungo post pubblicato sul suo social Truth, il Presidente ha bollato come “la nuova truffa” dei democratici la narrazione che lega il suo nome allo scandalo Epstein, rilanciando così una controversia che continua a dividere l’elettorato repubblicano e a creare tensioni all’interno della sua amministrazione.
Trump e la “bufala di Epstein”
Nel suo intervento, Trump ha sottolineato come la vicenda dell’ex finanziere, morto in carcere nel 2019 in circostanze ufficialmente riconosciute come suicidio, sia stata strumentalizzata per colpire la sua figura pubblica e politica. Questa posizione giunge in un momento delicato, visto che il caso Epstein ha coinvolto numerose personalità di spicco del mondo politico e finanziario, e ha portato a tensioni anche interne all’amministrazione Maga. In particolare, la ministra della Giustizia, Pam Bondi, è finita sotto accusa per la sua gestione della vicenda, facendo emergere divisioni all’interno del governo.
Jeffrey Epstein, noto imprenditore e criminale statunitense, è stato arrestato nel 2019 con accuse federali di traffico sessuale di minori. Secondo l’FBI, Epstein aveva realizzato un sistema di reclutamento di ragazze minorenni per favorire potenti figure pubbliche. La sua morte ha impedito un processo che avrebbe potuto far luce su numerosi coinvolgimenti di alto profilo. Recenti analisi, richieste dallo stesso Trump, hanno confermato la veridicità di documenti che attestano incontri compromettenti anche in città europee come Parigi, Londra e Ginevra.
Lo scontro politico e le implicazioni per l’amministrazione
Il caso Epstein continua a muovere tensioni politiche rilevanti, in particolare tra i sostenitori del movimento Maga e il Partito Democratico. La strategia di Trump di definire la vicenda una “bufala” mira a delegittimare le accuse e a minimizzare l’impatto negativo sulle sue basi elettorali. Tuttavia, l’eco mediatica e le rivelazioni giudiziarie, comprese le accuse contro figure vicine a Epstein come Ghislaine Maxwell, condannata nel 2022 per tratta di minori, mantengono alta l’attenzione pubblica sul caso.
L’amministrazione Trump, insediatasi nel gennaio 2025 per il secondo mandato non consecutivo, si trova così a dover gestire un dossier che continua a far discutere, con possibili riflessi sul consenso politico e sulla stabilità interna. Le accuse sollevate e le nuove conferme ufficiali sui documenti relativi alla rete di Epstein pongono una sfida significativa per la Casa Bianca e per il Presidente stesso, che ha scelto una linea di totale negazione e di scarico di responsabilità verso chi lo aveva appoggiato in passato.
In questo clima, il dibattito sul caso Epstein rimane acceso, alimentato da nuovi sviluppi e dalla diffusione di prove che gettano ulteriori ombre sulle relazioni tra figure di potere e il controverso finanziere.






