New York, 10 dicembre 2025 – L’amministrazione Trump ha annunciato una nuova stretta sulle modalità di ingresso negli Stati Uniti per i turisti provenienti dai Paesi aderenti al sistema Esta (Electronic System for Travel Authorization). La misura, pubblicata sul Federal Register, prevede l’inclusione di dati personali molto più approfonditi rispetto a quelli attualmente richiesti, con un occhio particolare al controllo dei profili social.

Usa, nuove regole per i turisti: social media sotto la lente
La proposta, che sarà sottoposta a consultazione pubblica per 60 giorni prima di una possibile approvazione definitiva, introduce l’obbligo di fornire la cronologia degli ultimi cinque anni dei propri social media al momento della richiesta di autorizzazione per entrare negli Usa. Inoltre, i viaggiatori dovranno indicare una vasta gamma di informazioni personali, tra cui gli indirizzi email utilizzati negli ultimi dieci anni e i dati anagrafici relativi a genitori, coniugi, fratelli e figli. Tra le novità più significative spicca anche la possibile richiesta di un “selfie” allegato alla domanda, finalizzato a garantire un’identificazione più accurata e a contrastare l’uso fraudolento del documento.
Attualmente, il sistema Esta è in uso da 42 Paesi, tra cui l’Italia, il Regno Unito, la Corea del Sud e il Giappone. La procedura attuale richiede informazioni limitate e il pagamento di una commissione di 40 dollari. L’introduzione di queste misure rappresenterebbe un significativo inasprimento dei controlli, con potenziali ripercussioni sul flusso turistico.
Impatti e reazioni tra esperti e osservatori
La stretta proposta dall’amministrazione Trump è vista da alcuni esperti legali come un tentativo di monitorare il dibattito online e di esercitare un controllo discrezionale sul rilascio dei permessi di viaggio, basato sui contenuti espressi dai richiedenti sui social media. Questa modalità potrebbe tradursi in un maggior numero di controlli e in possibili negazioni di accesso per motivi legati a considerazioni politiche o di sicurezza interna.
Diverse voci critiche hanno sottolineato i rischi di tali misure per le libertà civili e la libertà di espressione, denunciando un potenziale accentramento di poteri e un controllo eccessivo sulla vita privata dei cittadini stranieri che intendono visitare gli Stati Uniti.
Il provvedimento potrebbe entrare in vigore nel 2026, con tempistiche delicate, soprattutto in vista di eventi internazionali come i Mondiali di calcio, che vedono spesso un aumento significativo degli arrivi turistici negli States. Le nuove procedure rischiano di allungare i tempi di autorizzazione e di scoraggiare alcuni potenziali visitatori, compromettendo così il settore turistico.
Il contesto turistico sotto l’amministrazione Trump
Da quando Donald Trump è rientrato alla presidenza nel 2025 – dopo il primo mandato dal 2017 al 2021 – si registra una particolare attenzione alle politiche di sicurezza e controllo delle frontiere. Nel corso della sua prima presidenza, il numero di turisti stranieri, in particolare canadesi, è diminuito, in parte a causa delle tensioni politiche e di campagne di comunicazione aggressive.
Secondo le stime del World Travel & Tourism Council, gli Stati Uniti sono stati l’unico paese a segnare una diminuzione della spesa dei visitatori stranieri nel corso del 2025, un dato che potrebbe risentire ulteriormente dell’introduzione di queste nuove misure restrittive.
La nuova stretta sull’Esta riflette quindi la volontà dell’amministrazione Trump di rafforzare i controlli sull’immigrazione e sui flussi turistici verso gli Usa, ponendo l’accento su un controllo più capillare e tecnologico, specie attraverso l’analisi dei social media, già applicato in altri ambiti come per i visti H-1B.
Le decisioni finali in merito alla proposta saranno comunicate dopo il periodo di consultazione pubblica, ma il dibattito è già acceso e coinvolge temi cruciali come la sicurezza, i diritti civili e l’impatto economico sul turismo statunitense.






