Una sparatoria ha scosso ieri il campus della Brown University, prestigioso ateneo della Ivy League situato nel cuore di Providence, Rhode Island. Il grave episodio ha causato la morte di due studenti e il ferimento di altre nove persone, tutte appartenenti alla comunità universitaria. Le autorità locali hanno confermato che il sospetto è ancora in fuga, e un imponente dispiegamento di forze dell’ordine sta conducendo le ricerche.
Il bilancio e la dinamica della sparatoria alla Brown University
La sparatoria si è verificata all’interno di una classe al primo piano dell’edificio Barus & Holley, una struttura di sette piani che ospita la Facoltà di Ingegneria e il Dipartimento di Fisica. L’aula coinvolta, identificata come Barus e Holley 166, ha una capienza di circa 186 persone ed era luogo di una sessione di ripasso dell’esame finale di “Principi di economia”, come ha riferito la professoressa Rachel Friedberg al New York Times.
Una studentessa presente, Martyna Kaps, ha raccontato che verso le 16:22 ora locale, poco prima della fine della lezione, si sono uditi “forti botti” e gli studenti sono usciti di corsa dall’aula, mentre alcuni si nascondevano dietro la cattedra per evitare i colpi di arma da fuoco.
Il sindaco di Providence, Brett Smiley, ha confermato in conferenza stampa che le vittime sono due studenti, mentre gli altri nove feriti sono in condizioni critiche ma stabili. Tra questi, uno è stato raggiunto da frammenti e si prevede una completa guarigione. La presidente dell’ateneo, Christina Paxton, ha espresso il proprio cordoglio e ha sottolineato che l’università si sta impegnando per sostenere le famiglie delle vittime e dei feriti.
La caccia al sospetto e le misure di sicurezza
Le autorità hanno diffuso un breve video che mostra il sospetto mentre lascia l’edificio camminando verso Hope Street. Nel filmato il volto dell’uomo non è visibile, inquadrato di spalle, ma secondo i testimoni potrebbe aver indossato una maschera mimetica grigia. Il vice capo della polizia di Providence, Timothy O’Hara, ha descritto il sospetto come un uomo di circa 30 anni, vestito tutto di nero.
Attualmente circa 400 agenti delle forze dell’ordine, supportati dall’Fbi, sono impegnati nelle ricerche. Il campus è stato posto in lockdown per diverse ore, con l’invito agli studenti, docenti e personale di “chiudere a chiave le porte, silenziare i telefoni e rimanere nascosti fino a nuovo ordine”. Le autorità hanno inoltre consigliato ai residenti di evitare la zona mentre continua la caccia allo sparatore.
Inizialmente, era stato dato l’annuncio di un arresto, poi smentito dalle forze dell’ordine, così come da un post del presidente Donald Trump che aveva parlato di cattura del sospetto. Attualmente, l’uomo è ancora attivamente ricercato.
Gli investigatori hanno recuperato i bossoli sul luogo della sparatoria, che saranno utilizzati come prove nel corso delle indagini. Il sindaco Smiley ha precisato che non verranno divulgate ulteriori informazioni specifiche su queste prove.
La polizia sta inoltre analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza del campus e dei dintorni per individuare il sospetto, considerando che, essendo giorno di esami finali, il via vai nel campus potrebbe avere facilitato un’eventuale intrusione.
L’episodio rappresenta l’ennesimo caso di violenza armata in un’università americana, dove la presenza di armi nei campus è spesso oggetto di dibattito pubblico.
Il contesto della Brown University
Fondata nel 1764, la Brown University è una delle istituzioni più antiche e prestigiose degli Stati Uniti, parte della Ivy League e con una popolazione studentesca di circa 11.000 iscritti provenienti da oltre 80 paesi. Situata a Providence, Rhode Island, è nota per la sua selettività e per l’eccellenza accademica nelle discipline umanistiche, scientifiche e ingegneristiche.
L’università, grazie anche al sostegno economico della famiglia Brown, ha una lunga tradizione e offre numerosi aiuti finanziari agli studenti. Il campus, nel quale si è svolta la tragedia, è un complesso urbano con edifici storici e moderni, tra cui l’edificio Barus & Holley, sede di 117 laboratori e 15 aule.
La comunità accademica è ancora sotto shock per quanto accaduto e le autorità stanno mantenendo alta la guardia per garantire la sicurezza di studenti e personale.
Le indagini proseguono incessantemente e le autorità hanno rinnovato l’appello a chiunque abbia informazioni utili per individuare il sospetto a farsi avanti.






