Gli Stati Uniti hanno problemi con le scorte di missili Patriot: è rimasto solo il 25% del numero necessario per tutti i piani militari
Un allarme significativo sulle scorte di armi degli Stati Uniti emerge in queste ore: secondo quanto riportato dal Guardian e confermato da fonti ufficiali del Pentagono, gli Stati Uniti dispongono oggi di solo il 25% dei missili intercettori Patriot necessari per soddisfare tutti i piani militari statunitensi. Questo drastico esaurimento delle riserve è la conseguenza degli intensi impieghi in Medio Oriente e di altri recenti eventi bellici.
Il calo delle scorte e la decisione dell’amministrazione Trump
Il calo delle riserve ha portato l’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump, rientrato alla Casa Bianca nel 2025 per un secondo mandato, a sospendere l’ultimo trasferimento di munizioni all’Ucraina. Lo stop, autorizzato dal vicesegretario alla Difesa Stephen Feinberg e dal capo del Pentagono Pete Hegseth, è stato motivato dal rischio di compromettere future operazioni militari statunitensi.
Trump, intervenuto a margine di una cena alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha annunciato l’intenzione di inviare ulteriori aiuti militari a Kiev, senza però specificare se tra questi rientrino i sistemi Patriot. Nel contempo, il presidente ha comunicato al leader ucraino Volodymyr Zelensky di aver ordinato una revisione delle scorte di armi USA, senza però congelare gli aiuti.
L’impatto strategico e le cause dell’esaurimento dei missili Patriot
Le scorte di Patriot si sono progressivamente ridotte negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’impiego massiccio in Medio Oriente a supporto delle operazioni contro gli Houthi e delle tensioni con l’Iran. La situazione si è aggravata ulteriormente dopo i bombardamenti degli impianti nucleari iraniani e il lancio di quasi 30 missili Patriot per intercettare missili balistici iraniani diretti contro la base di Al Udeid in Qatar, eventi che hanno richiesto un uso intensivo di tali munizioni.
Il sistema di monitoraggio globale delle munizioni del Pentagono, gestito dai capi dello stato maggiore congiunto e dall’agenzia di cooperazione per la sicurezza e la difesa, indica da tempo che le scorte di munizioni critiche, tra cui i missili Patriot, sono rimaste al di sotto della soglia minima operativa necessaria. Questo ha spinto l’amministrazione Trump, già a partire da febbraio 2025, ad avviare una revisione urgente del livello di esaurimento delle munizioni.
L’attenzione al bilancio delle risorse militari strategiche riflette la complessità delle sfide geopolitiche affrontate dagli Stati Uniti, in un contesto di tensioni che coinvolgono anche alleati come Israele e la crisi ucraina.






