Philadelphia, 14 novembre 2025 – Con un gesto simbolico e carico di significato, la Zecca degli Stati Uniti a Philadelphia ha ufficialmente coniato l’ultimo penny americano, sancendo la fine di un’era lunga oltre 230 anni. La moneta da un centesimo, introdotta nel lontano 1793, è stata ritirata dalla produzione a causa del suo valore ormai quasi nullo e dei costi di coniazione superiori al valore nominale.
La fine del penny americano: un simbolo in pensione
Il Tesoriere dello Stato Brandon Beach, durante la cerimonia tenutasi presso la storica Zecca di Philadelphia, ha dichiarato: «Dio benedica l’America, salveremo i contribuenti da 56 milioni di dollari». Con queste parole, ha sottolineato l’impatto economico positivo della decisione di sospendere la produzione del penny, che oggi costa quasi quattro centesimi per essere realizzato. Quando fu introdotto, con un solo penny si poteva acquistare un biscotto o una candela, ma oggi la moneta è diventata in gran parte un oggetto da collezione o un semplice accumulo nei cassetti.
Gli ultimi esemplari coniati sono stati esposti su un vassoio davanti ai giornalisti e saranno messi all’asta, destinati a diventare pezzi da collezione. Nonostante la sospensione della produzione, miliardi di penny restano ancora in circolazione e continueranno ad avere corso legale, ma non saranno più emessi nuovi pezzi.
La Zecca di Philadelphia: custode della storia monetaria americana
Fondata nel 1792, la Zecca di Philadelphia ha rappresentato per secoli il cuore pulsante della produzione monetaria statunitense. Situata in una città che fu capitale provvisoria degli Stati Uniti, la zecca ha visto coniare monete attraverso quattro diversi edifici nel corso della sua storia. L’istituzione è stata fondamentale per stabilire gli standard di peso e composizione delle monete americane, garantendo l’affidabilità del sistema monetario.
Con il ritiro del penny, l’ultima moneta statunitense dismessa risale ora al 1857, quando fu eliminato il mezzo centesimo. Questo evento segna una svolta significativa nella storia economica e culturale americana, riflettendo i cambiamenti nei meccanismi di scambio e nel valore percepito delle monete fisiche.






