Il Segretario di Stato degli USA, Marco Rubio, ha annunciato l’intenzione di imporre sanzioni contro Francesca Albanese
Roma, 10 luglio 2025 – Un acceso dibattito politico e diplomatico si è sviluppato in queste ore attorno alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. La vicenda ha sollevato una dura presa di posizione della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha definito “vergognoso il silenzio del governo italiano” di fronte agli attacchi internazionali subiti dalla giurista italiana.
Le accuse degli Stati Uniti e la solidarietà internazionale
La decisione del Dipartimento di Stato americano, annunciata dal segretario Marco Rubio, ha imposto sanzioni contro Albanese, accusata di aver esercitato una pressione illegittima sulla Corte Penale Internazionale affinché persegua funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani. Rubio ha definito i suoi sforzi “illegittimi e vergognosi”, sostenendo che Albanese ha fomentato l’antisemitismo e mostrato sostegno al terrorismo, in particolare attraverso la raccomandazione di mandati d’arresto contro l’ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e altri esponenti politici israeliani.
In risposta a questa iniziativa, l’ONU ha chiesto la revoca immediata delle sanzioni e ha condannato gli attacchi contro i relatori speciali dell’Onu e altri incaricati di organismi internazionali. Jürg Lauber, presidente del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, ha espresso il suo disappunto, sottolineando il dovere di tutti gli Stati membri, inclusi gli Stati Uniti, di cooperare con i titolari di mandato Onu senza ricorrere a intimidazioni o rappresaglie.
La posizione di Elly Schlein e il silenzio del governo italiano
Elly Schlein, segretaria del Pd, ha espresso la propria solidarietà a Francesca Albanese, definendo “vergognoso il silenzio del governo italiano” guidato da Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Schlein ha criticato l’assenza di una presa di posizione ufficiale da parte di Roma a tutela di una cittadina italiana che ricopre un incarico di rilievo presso le Nazioni Unite. La dirigente dem ha inoltre denunciato l’immobilismo dell’esecutivo italiano rispetto alla situazione a Gaza e in Palestina, sottolineando come questo atteggiamento rischi di “imbarazzare l’Italia” sulla scena internazionale.
Francesca Albanese è una giurista e docente universitaria italiana, nominata relatrice speciale ONU per i territori palestinesi occupati dal 1° maggio 2022. Nel corso del suo mandato, ha più volte denunciato l’occupazione israeliana definendola un regime di apartheid, ha chiesto la fine delle colonizzazioni e ha sollecitato un piano internazionale per porre fine al conflitto. Ha inoltre invitato a un immediato cessate il fuoco durante i recenti conflitti, ammonendo sul rischio di una pulizia etnica di massa nella Striscia di Gaza.
La relatrice ha ricevuto anche significativi sostegni da parte di organizzazioni per i diritti umani e di figure autorevoli nel campo delle Nazioni Unite. Nel 2023, numerose organizzazioni internazionali e accademici hanno elogiato i suoi sforzi per la tutela dei diritti umani nei territori palestinesi, rifiutando le accuse di antisemitismo che le sono state mosse.
Le parole di Francesca Albanese
Francesca Albanese contrattacca dopo le sanzioni Usa nei suoi confronti. Sono misure “calcolate per indebolire la mia missione. Continuerò a fare quello che devo fare. Sì, certo, sarà impegnativo… Ci sto mettendo tutto ciò che ho”, ha dichiarato la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi ai giornalisti durante una visita a Lubiana.






