Caracas, 3 settembre 2025 – Gli USA hanno portato a termine una nuova operazione militare contro il narcotraffico al largo delle coste del Venezuela, segnando un’escalation nelle tensioni tra Washington e Caracas. L’intervento ha visto l’affondamento di un’imbarcazione sospettata di trasportare droga negli Stati Uniti, con l’uccisione di 11 narcotrafficanti. Il presidente americano Donald Trump, al suo secondo mandato, ha diffuso il video dell’attacco tramite il social Truth, sottolineando che ha ordinato direttamente lui l’azione. Rappresenta la prima operazione ufficiale della sua amministrazione nella regione dei Caraibi meridionali.
Dettagli dell’operazione militare USA in Venezuela
Secondo quanto riportato da Trump, l’attacco ha preso di mira membri del Tren de Aragua, un’organizzazione narcoterroristica del Venezuela designata dagli USA come gruppo terroristico straniero, attiva sotto il controllo del presidente Nicolás Maduro. L’organizzazione è accusata di traffico di droga, violenze e terrorismo non solo in Venezuela ma anche negli USA e nell’intero emisfero occidentale. L’azione militare è avvenuta in acque internazionali mentre i narcotrafficanti erano impegnati nel trasporto di stupefacenti verso il territorio statunitense. Il Pentagono ha confermato che l’attacco ha causato la morte di 11 sospetti narcotrafficanti senza subire perdite tra le proprie forze. Inoltre, da agosto 2025, gli USA hanno dispiegato nella zona 8 navi da guerra, un sottomarino nucleare e assetti missilistici per contrastare il narcotraffico proveniente dal Venezuela.
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La replica del Venezuela e le accuse di manipolazione
Il governo venezuelano, guidato da Nicolás Maduro, ha contestato la veridicità del video diffuso da Trump, accusando gli USA di aver utilizzato l’intelligenza artificiale per falsificare le immagini. Freddy Ñáñez, ministro della Comunicazione venezuelano, ha definito il filmato “generato dall’Ai” e ha rimproverato il senatore statunitense Marco Rubio per aver alimentato la tensione e sostenuto una politica aggressiva contro Caracas. Il Venezuela ha reiterato che non rappresenta una minaccia e ha denunciato quella che considera un’ingerenza militare illegittima.
Le tensioni politiche e le accuse di narcotraffico contro Maduro
L’azione militare statunitense rientra in un contesto di crescenti accuse mosse da Washington contro Nicolás Maduro, che dal 2013 governa il Venezuela e che secondo gli USA è coinvolto in attività di narcotraffico a livello internazionale. Nel 2025, il governo statunitense ha raddoppiato la taglia per la cattura di Maduro, portandola a 50 milioni di dollari, con l’accusa di narcoterrorismo e corruzione. Caracas ha definito questa misura come una “propaganda politica” volta a distrarre l’opinione pubblica statunitense. Maduro, dal canto suo, continua a negare ogni accusa e rivendica la legittimità del proprio governo, pur affrontando una crisi economica e sociale profonda, aggravata da sanzioni internazionali e da una forte opposizione interna.
L’episodio segna un ulteriore punto di rottura nelle relazioni tra USA e Venezuela, con implicazioni che si estendono oltre il contrasto al narcotraffico, toccando questioni di sovranità nazionale, sicurezza regionale e politica internazionale.
Ortega accusa gli USA di tentativi di rovesciamento
Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha denunciato l’intenzione degli USA di utilizzare la loro presenza militare nel Mar dei Caraibi non per una lotta contro il narcotraffico, ma per un progetto politico volto a destabilizzare e rovesciare i governi latinoamericani. Dichiarazioni, queste, rese nel corso di un discorso ufficiale, in cui Ortega ha bollato come “farsa” l’operazione statunitense contro la nave carica di droga proveniente dal Venezuela.
Secondo l’anziano leader sandinista, gli USA “lo fanno per intimidire la gente e per cercare di rovesciare i governi” nella regione caraibica e latinoamericana. Ortega ha messo in dubbio la versione fornita dal presidente americano Donald Trump riguardo all’azione militare in cui, sempre secondo il tycoon, sarebbero stati uccisi undici “narcoterroristi”. Il presidente nicaraguense ha infatti chiesto: “Come fanno a dimostrare che erano narcotrafficanti e che trasportavano droga negli Stati Uniti?”.
Queste accuse di Ortega riflettono un clima di forte tensione tra Managua e Washington, in un contesto regionale già segnato da crescenti pressioni geopolitiche e militari. L’amministrazione Ortega, in carica dal 2007 e attualmente co-presieduta con Rosario Murillo dal febbraio 2025, è spesso criticata da organismi internazionali per la repressione della dissidenza interna con metodi autoritari.






