LONDRA, 08 agosto 2025 – Dopo l’estate, il governo britannico guidato dal primo ministro Keir Starmer sarà chiamato a valutare una proposta della Equality and Human Rights Commission (EHRC), organo indipendente incaricato della promozione della parità e della non discriminazione, che riguarda l’accesso delle persone transgender agli spazi pubblici riservati esclusivamente alle donne biologiche nel Regno Unito.
La direttiva contro l’accesso delle donne transgender in spazi ‘single sex’
Secondo quanto anticipato dal Times, la proposta della EHRC prevede di vietare l’accesso delle persone transgender a bagni, spogliatoi e altri spazi pubblici riservati esclusivamente alle donne nate biologicamente femmine. Il divieto riguarderà scuole, ospedali, centri sportivi, cinema e luoghi di intrattenimento. La commissione ha resistito a pressioni politiche e sociali per attenuare le linee guida, confermando una posizione in linea con una sentenza della Corte Suprema del Regno Unito emessa ad aprile, che interpreta l’Equality Act riconoscendo come donna solo la persona nata biologicamente di sesso femminile. Tale sentenza apre la strada a una tutela legale esclusiva per gli spazi intimi separati rispetto alle persone transgender.
Il ruolo di Keir Starmer e le implicazioni politiche
Il primo ministro Starmer, in carica dal luglio 2024 e leader del Partito Laburista, dovrà dare il via libera definitivo alla direttiva, rispettando l’impegno assunto nei mesi scorsi. La EHRC è presieduta dalla baronessa Kishwer Falkner, che ha suscitato critiche da parte di gruppi LGBTQ per le sue posizioni femministe tradizionali e sulla differenza di genere. Il provvedimento si inserisce in un contesto politico delicato, in cui la tutela dei diritti delle donne biologiche viene contrapposta a quella delle persone transgender, con riflessi importanti sulle politiche di inclusione e sui diritti civili nel Regno Unito.
L’iniziativa rappresenta un momento cruciale nel dibattito sull’identità di genere e sui diritti delle minoranze, con il governo Starmer chiamato a bilanciare le esigenze di tutela dei diritti femminili e le istanze di inclusività e rispetto per le persone transgender.






