L’Alta corte ugandese ha negato la cauzione a Kizza Besigye, leader dell’opposizione, e al suo alleato, arrestati per gravi reati. Le indagini, con accuse di tradimento, suscitano preoccupazione tra l’Onu e le organizzazioni per i diritti umani
La recente decisione dell’Alta Corte ugandese di negare la cauzione a Kizza Besigye e al suo alleato Obeid Lutale ha suscitato un’ondata di preoccupazione sia a livello nazionale che internazionale. Entrambi i politici, accusati di gravi reati tra cui il tradimento, sono detenuti da oltre 140 giorni, in un contesto politico già teso. Questa situazione evidenzia le crescenti difficoltà che i leader dell’opposizione affrontano in Uganda, dove la repressione delle voci dissidenti è diventata una realtà preoccupante.
Le accuse contro Besigye e Lutale
Kizza Besigye, un noto avversario del presidente Yoweri Museveni, al potere da quasi 40 anni, è stato arrestato nel novembre 2024 dopo essere stato prelevato dal Kenya. Le accuse mosse contro di lui non si limitano al tradimento, ma includono anche atti che minacciano la sicurezza nazionale. Obeid Lutale, suo alleato di lunga data, condivide la stessa sorte. La giudice ha giustificato la negazione della cauzione affermando che “le indagini sono in corso e i richiedenti potrebbero essere tentati di interferire con queste”. Questa mancanza di chiarezza sul futuro legale di Besigye e Lutale alimenta l’incertezza e la preoccupazione.
Reazioni nazionali e internazionali
La decisione della corte ha generato reazioni forti. L’Organizzazione delle Nazioni Unite e diverse ONG per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per la crescente repressione dell’opposizione in Uganda, specialmente in vista delle elezioni presidenziali del 2026. Queste organizzazioni hanno denunciato l’uso di accuse penali come strumento per silenziare dissidenti e critici del governo. La situazione di Besigye è particolarmente allarmante, considerando che aveva intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro la sua incarcerazione. L’avvocato della difesa, Erias Lukwago, ha dichiarato: “Combatteremo finché i due otterranno la cauzione”, evidenziando la determinazione della squadra legale.
Il contesto politico dell’Uganda
Il clima politico in Uganda è caratterizzato da una crescente repressione nei confronti dell’opposizione. Il governo di Museveni ha storicamente utilizzato strumenti giuridici per mantenere il controllo, limitando la libertà di espressione e di associazione. Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2026, molti analisti prevedono un aumento delle tensioni politiche. Il timore di un’ulteriore escalation della repressione è palpabile, soprattutto con la detenzione di figure chiave come Besigye, che rappresentano una sfida diretta al potere di Museveni. L’attenzione internazionale potrebbe giocare un ruolo cruciale, poiché il governo ugandese è sotto scrutinio per le sue politiche sui diritti umani.






