Bruxelles, 29 maggio – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha affermato che la riunificazione dell’Europa è fondamentale per una Unione Europea più forte e indipendente. Ha enfatizzato l’importanza di accogliere Paesi europei in cerca di adesione, sostenendo che ciò rafforzerà la democrazia e la stabilità nel continente. Von der Leyen ha invitato a non perdere questo momento storico, richiamando l’attenzione sulla libertà dell’Ucraina e l’impegno per i Balcani occidentali, la Moldavia e la Georgia
Nel cuore di Bruxelles, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha messo in evidenza l’importanza della riunificazione dell’Europa, considerata una priorità fondamentale per il futuro del continente. Durante la cerimonia di conferimento del premio Carlo Magno ad Aquisgrana, ha affermato che accogliere i Paesi europei che desiderano unirsi all’Unione non è solo una questione morale, ma una condizione necessaria per rafforzare la nostra Unione, sia a livello interno che sulla scena geopolitica internazionale.
Un’Europa allargata e coesa
Von der Leyen ha sottolineato come un’Europa allargata e coesa possa amplificare la voce del continente nel mondo, contribuendo a ridurre le dipendenze economiche e promuovendo la democrazia, la prosperità e la stabilità in tutta l’Unione. Ha messo in evidenza, con passione, che l’adesione a questa nuova Europa sarà sempre guidata da criteri meritocratici, ponendo l’accento sulla necessità di una preparazione adeguata da parte dei Paesi che aspirano a entrare nell’Unione.
La lotta per la libertà e la sovranità
Un passaggio cruciale del suo discorso si è concentrato sull’Ucraina, dove ha sottolineato che la lotta per la libertà e la sovranità è una battaglia che coinvolge l’intera Europa. “Ogni giorno, vediamo i sacrifici che uomini e donne sono disposti a fare per la libertà”, ha affermato, riferendosi alla resistenza ucraina contro l’aggressione russa. Questo momento storico non deve essere sottovalutato; la presidente ha esortato tutti a essere all’altezza della situazione attuale, non solo per l’Ucraina, ma anche per i Balcani occidentali, la Moldavia e la Georgia, Paesi che guardano all’Unione europea come a un faro di speranza e stabilità.