Bruxelles, 15 luglio 2025 – La Commissione europea ha presentato ai Ventisette Stati membri una lista aggiornata di contromisure tariffarie da applicare in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, con un valore complessivo di 72,1 miliardi di euro. Questo nuovo pacchetto, ridotto rispetto alle 218 pagine iniziali elaborate tra aprile e maggio, si aggiunge al primo blocco da 21 miliardi congelato fino all’1 agosto.
Il contenuto della lista dei controdazi
L’elenco, che mantiene un’impostazione strategica per colpire settori di rilevante peso economico e politico, si concentra su prodotti simbolo dell’export americano, con l’obiettivo dichiarato di riequilibrare la bilancia commerciale tra Unione europea e Stati Uniti. Tra i beni colpiti figurano prodotti agroalimentari e industriali di grande rilevanza.
Nel comparto agroalimentare, tra i principali prodotti soggetti a dazi figurano il bourbon del Kentucky, nonostante le pressioni di paesi come Italia, Francia e Irlanda per escludere le bevande alcoliche da eventuali rappresaglie, oltre alle aragoste del Maine, gli agrumi della Florida e la soia proveniente dalla Louisiana. Sono interessate anche carni bovine e pollame, fondamentali per gli Stati del Nebraska e Kansas, nonché prodotti in legno strategici per le industrie di Georgia, Virginia e Alabama. Complessivamente, i controdazi sul settore alimentare riguardano merci per un valore di circa 6,3 miliardi di euro, includendo frutta, ortaggi, conserve, carni fresche e trasformate, bevande alcoliche (vino, birra, distillati), dolci, spezie, tabacco, succhi e sciroppi. Il comparto ittico, che vale 510 milioni di euro, comprende salmone, crostacei e merluzzo dell’Alaska.
Il settore industriale rappresenta invece la parte più consistente del pacchetto, con misure daziarie per 65,7 miliardi di euro. Tra i principali target figurano i velivoli e la componentistica Boeing, per un valore di 10,8 miliardi, ma anche componenti e veicoli automotive (9,9 miliardi), macchinari (9,4 miliardi), dispositivi medici (7,6 miliardi), chimica e plastica (7,7 miliardi), apparecchiature elettriche (6,1 miliardi) e strumenti di precisione.
Sono esclusi dalla lista dei controdazi i farmaci, i semiconduttori e le materie prime critiche come rame e legname, che restano immuni alle tariffe statunitensi. Inoltre, i prodotti a uso militare non sono stati inseriti in quanto Bruxelles ha voluto preservare questo settore, anche in seguito alle concessioni ottenute dalla Casa Bianca negli acquisti di armamenti.
Le implicazioni per Boeing e il bourbon
La presenza del bourbon del Kentucky nella lista rappresenta un elemento simbolico e strategico nell’ambito della disputa commerciale. Il bourbon, noto whiskey prodotto prevalentemente in Kentucky, è un prodotto emblematico dell’industria americana delle bevande alcoliche e da sempre oggetto di tutela negli accordi commerciali. Nonostante le pressioni di alcuni Stati membri per evitare controdazi su tali prodotti, la Commissione ha deciso di inserirlo nel pacchetto.
Particolare attenzione è rivolta anche al colosso aeronautico statunitense Boeing, il cui comparto aeronautico e componentistico è il più rilevante nel pacchetto industriale da 10,8 miliardi di euro. Fondata nel 1916 a Seattle, con sede oggi a Crystal City, Virginia, Boeing è una delle principali aziende mondiali nei settori dell’aviazione civile e militare. L’inserimento dei suoi prodotti nella lista dei controdazi riflette l’importanza strategica del settore aeronautico nella contesa commerciale tra Unione europea e Stati Uniti.
Oltre ai velivoli, sono inseriti nella lista anche componenti automotive e macchinari, settori fondamentali per l’economia americana e per gli Stati colpiti dalla misura.
Restrizioni all’export e prossimi passi
Parallelamente ai controdazi, Bruxelles ha proposto un pacchetto di restrizioni all’export europeo verso gli Stati Uniti, focalizzato su rottami ferrosi e alluminio, per un valore di 94,4 milioni di euro. Queste misure mirano a rafforzare la posizione negoziale dell’UE nella disputa commerciale e a rispondere alle tariffe imposte da Washington sui prodotti europei.
La lista, pur definita, è ancora suscettibile di modifiche. Il processo di esame da parte dei Ventisette continuerà nelle prossime settimane, con la possibilità di ulteriori aggiustamenti prima di un eventuale via libera definitivo.






