Bruxelles, 26 giugno 2025 – Nel corso del Consiglio europeo dedicato alla situazione in Ucraina, i leader dell’Unione europea hanno ribadito la volontà di intensificare le pressioni su Mosca attraverso un nuovo pacchetto di sanzioni. Le misure, adottate da 26 Stati membri con l’eccezione di Budapest, prevedono una stretta particolare sulle entrate energetiche della Russia, settore chiave per l’economia del Paese.
Nuove sanzioni Ue contro la Russia: focus sull’energia
Nel documento conclusivo del Consiglio europeo, si legge chiaramente che l’UE è pronta ad aumentare le pressioni su Mosca, specificando che il pacchetto sanzionatorio sarà robusto e includerà modalità per colpire ulteriormente le entrate derivanti dall’energia. Questa decisione arriva in un contesto di persistenti bombardamenti su infrastrutture civili e attacchi a popolazioni non coinvolte direttamente nel conflitto, azioni che il Consiglio condanna fermamente. I leader europei hanno inoltre chiesto un cessate il fuoco completo, incondizionato e immediato, invitando la Russia a dimostrare una reale volontà politica di porre fine alla guerra e ad aprirsi a negoziati significativi.
Il contesto geopolitico e la posizione di Budapest
Pur con una posizione unanime da parte della maggioranza degli Stati membri, l’Ungheria si è astenuta dal sostenere ufficialmente le conclusioni del Consiglio, segnalando divergenze nel modo di affrontare le misure restrittive nei confronti di Mosca. Questa spaccatura interna riflette le differenti sensibilità all’interno dell’UE rispetto alla gestione della crisi ucraina.






