L’Ue si prepara a varare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a pochi giorni dall’esame finale, con l’obiettivo di limitare le risorse finanziarie destinate alla prosecuzione del conflitto in Ucraina. A fare il punto della situazione è stata l’Alta rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, al termine del Consiglio Esteri a Lussemburgo.
Ue, Kaja Kallas: “Nuove sanzioni a Mosca in arrivo”
“Questa settimana puntiamo ad adottare un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ogni euro che neghiamo alla Russia è un euro che non può utilizzare per la guerra”, ha affermato con decisione Kallas, sottolineando che dopo il diciannovesimo pacchetto si dovrà già lavorare a quello successivo, poiché “non sarà l’ultimo”.
Nonostante un accordo sostanziale sul contenuto delle sanzioni, l’approvazione definitiva è stata rinviata a causa della richiesta della Slovacchia, che ha chiesto di rimandare la discussione al vertice dei leader Ue previsto per giovedì prossimo. L’Austria, invece, ha tolto il suo veto sul pacchetto.
L’Alta rappresentante ha inoltre rilanciato l’appello a smettere di acquistare petrolio e gas russi, citando anche il presidente statunitense Donald Trump, di ritorno alla Casa Bianca nel gennaio 2025. «L’Ucraina ha bisogno di maggiore supporto militare, ma anche di maggiore sostegno finanziario», ha aggiunto.
Ampio sostegno per l’uso degli asset russi immobilizzati
Sul fronte degli asset russi immobilizzati, Kallas ha parlato di un “ampio sostegno” fra gli Stati membri per il loro utilizzo a favore di Kiev, precisando che il lavoro tecnico-legale per finalizzare i dettagli sarà completato questa settimana.
In una conferenza stampa, l’Alta rappresentante ha anche commentato le dichiarazioni di Donald Trump, definendolo “sincero nel voler porre fine alla guerra in Ucraina”, ma ha sottolineato che “è la Russia che non lo è”. Ha ribadito l’importanza che l’Ucraina e l’Europa siano presenti ai tavoli negoziali, senza i quali, ha detto, “nulla di concreto potrà avvenire”.
Infine, Kallas ha evidenziato le problematiche derivanti dalle recenti mosse della Cina, che sta usando le catene di approvvigionamento globali come arma, minacciando il commercio mondiale e la base industriale europea. A tal proposito ha annunciato per il mese prossimo un forum ministeriale Indo-pacifico a Bruxelles, che vedrà la partecipazione di circa 80 delegazioni, uno degli eventi diplomatici più rilevanti in Europa nel 2025.






