Bruxelles, 9 ottobre 2025 – L’Unione europea esprime preoccupazione per le recenti misure annunciate da Pechino riguardo alla stretta sulle esportazioni di terre rare e delle tecnologie ad esse correlate. La Commissione europea sta attualmente analizzando nel dettaglio l’impatto di queste decisioni, sottolineando la necessità che la Cina operi come un partner affidabile e garantisca un accesso stabile e prevedibile a queste materie prime critiche.
La posizione della Commissione europea
Il portavoce dell’esecutivo Ue per il Commercio, Olof Gill, ha dichiarato che la Commissione si aspetta un comportamento responsabile da parte della Cina, soprattutto alla luce degli impegni presi durante il summit Ue-Cina tenutosi a luglio. In quell’occasione, le due parti avevano concordato di rafforzare le relazioni commerciali attraverso un aumento della trasparenza e l’offerta di garanzie alle imprese europee, in particolare nei settori strategici dei magneti e delle terre rare.
Questo elemento è cruciale per l’Unione europea, un blocco economico composto da 27 Stati membri con una popolazione di circa 450 milioni di abitanti, la quale punta a mantenere una posizione competitiva nel mercato globale. Le terre rare, infatti, sono indispensabili per numerose industrie ad alta tecnologia, dall’elettronica ai veicoli elettrici, fino all’energia rinnovabile.
Il contesto geopolitico e commerciale
La Cina, con la sua imponente economia e la leadership mondiale nel settore delle terre rare, è un attore chiave in questo ambito. Il governo di Pechino, guidato dal Partito Comunista Cinese, ha adottato politiche volte a controllare rigorosamente l’esportazione di queste risorse, influenzando significativamente il mercato globale.
L’Unione europea, che mira a garantire la sicurezza delle proprie forniture e a promuovere un’economia di mercato forte e competitiva, monitora con attenzione le evoluzioni di questa situazione. L’auspicio è che la Cina confermi la propria volontà di cooperazione multilaterale e rispetti gli accordi internazionali, assicurando così continuità e stabilità nell’accesso a materie prime strategiche fondamentali per lo sviluppo tecnologico e industriale europeo.






