Bruxelles, 10 dicembre 2025 – L’Unione europea conferma un nuovo aumento degli stipendi per i dipendenti delle sue istituzioni, consolidando una tendenza che negli ultimi anni ha portato a una crescita salariale significativa per funzionari e pensionati. In particolare, l’ultimo adeguamento retributivo, attuato con effetto retroattivo dal primo luglio 2025, prevede un incremento del 3%, coinvolgendo circa 67 mila persone, inclusi gli ex funzionari in pensione e i vertici, tra cui Ursula von der Leyen.
Incrementi salariali e impatto economico
Secondo quanto riportato da fonti autorevoli, negli ultimi tre anni i dipendenti delle istituzioni europee hanno beneficiato di ben otto aumenti salariali, che complessivamente hanno portato a una crescita del 22,8% delle retribuzioni. L’ultimo adeguamento ha un costo stimato di circa un milione di euro al giorno, traducendosi in una spesa annua di circa 365 milioni di euro.
La dinamica degli aumenti è partita nel 2024 con l’annuncio di un incremento iniziale dell’8,5%. Tuttavia, la Commissione europea ha deciso una revisione al ribasso, fissando l’aumento al 7,3%, seguito da un conguaglio dell’1,2% per compensare l’inflazione registrata, come rilevato da Eurostat, l’agenzia europea incaricata del monitoraggio dei prezzi al consumo.
Retribuzioni e benefici anche per von der Leyen
L’adeguamento salariale interessa tutte le categorie professionali all’interno delle istituzioni europee: da un commesso che guadagna circa 3.750 euro mensili, incluso un aumento di 110 euro, fino a figure dirigenziali con stipendi che superano i 25 mila euro al mese, i quali beneficeranno di un incremento di 760 euro a partire da dicembre 2025.
I commissari europei vedranno un aumento di 850 euro, portando la loro retribuzione mensile a circa 29.250 euro. Tra loro, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riceverà un bonus di mille euro, con uno stipendio complessivo che raggiungerà i 35.800 euro al mese.
Pensioni e prospettive future della spesa
Il quadro economico si completa con le pensioni dei circa 30 mila ex funzionari delle istituzioni europee. La spesa annuale per queste pensioni ammonta attualmente a circa 2,4 miliardi di euro, ma secondo le proiezioni potrebbe salire fino a 3,2 miliardi entro il 2045, qualora gli adeguamenti salariali mantenessero un ritmo simile a quello degli ultimi tre anni.
L’attenzione della Commissione europea, guidata da von der Leyen, rimane concentrata sul bilanciamento tra la sostenibilità finanziaria degli istituti e la necessità di garantire una remunerazione adeguata ai dipendenti e agli ex dipendenti, in un contesto di inflazione e sfide economiche globali.






