Bruxelles, 3 dicembre 2025 – Dopo un intenso negoziato tra il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento europeo, è stata raggiunta un’intesa fondamentale per il futuro energetico del continente: l’adozione di un regolamento che prevede il divieto graduale e giuridicamente vincolante delle importazioni di gas naturale russo. Questo provvedimento segna un passo decisivo nell’ambito delle sanzioni contro Mosca, rafforzando l’autonomia energetica europea e riducendo la dipendenza da fonti russe.
Tempistiche e modalità dell’addio al gas russo
Il divieto entrerà in vigore sei settimane dopo l’approvazione formale del regolamento da parte dei 27 Stati membri e della Plenaria del Parlamento europeo. L’applicazione sarà graduale, rispettando i termini dei contratti esistenti. In particolare, i contratti di fornitura a breve termine di gas naturale liquefatto (GNL) stipulati prima del 17 giugno 2025 dovranno cessare entro il 25 aprile 2026, mentre per il gas da gasdotto lo stop è previsto entro il 17 giugno 2026. Per i contratti a lungo termine di GNL il divieto scatterà dal primo gennaio 2027, allineandosi con il regime delle sanzioni più ampie del 19° pacchetto. Il blocco totale delle importazioni a lungo termine sarà effettivo dal 30 settembre 2027, con un termine ultimo fissato al primo novembre 2027, purché siano rispettati gli obiettivi di riempimento degli stoccaggi.
Il regolamento introduce inoltre un sistema di autorizzazione preventiva per le importazioni di gas russo e non russo, volto a garantire il rispetto del divieto.
Piani nazionali e sanzioni
I governi degli Stati membri dovranno presentare piani nazionali di diversificazione energetica, che fungeranno da tabella di marcia per l’eliminazione progressiva del gas russo. Nel testo dell’accordo è inclusa una clausola che consente la sospensione del regolamento qualora si verifichino minacce alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico di uno o più Paesi dell’Unione.
La Commissione europea si è impegnata a proporre entro la fine del 2027 anche una normativa per la graduale eliminazione delle importazioni di petrolio russo. Attualmente solo Slovacchia e Ungheria importano petrolio russo, che rappresenta circa l’80% delle loro forniture di greggio. L’intesa prevede inoltre sanzioni per chi non rispetta il divieto, rafforzando ulteriormente la posizione dell’UE nella sua politica energetica e di sicurezza.
Il commissario europeo per l’Energia, Dan Jorgensen, ha commentato con forza: «Finalmente, e per sempre, stiamo chiudendo il rubinetto del gas russo. Non torneremo mai più alla nostra pericolosa dipendenza dalla Russia». Il regolamento sarà riesaminato entro due anni dall’entrata in vigore, per valutare eventuali aggiustamenti in base all’evoluzione del contesto geopolitico ed energetico.






