Nel corso di una visita ufficiale nei Paesi Bassi, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ribadito con fermezza la posizione di Kiev sulla regione del Donbass, sottolineando che l’Ucraina non riconoscerà il Donbass come territorio russo, né de jure né de facto. La visita di Zelensky, che segue un intenso tour diplomatico europeo, è stata occasione per discutere di temi cruciali legati alla guerra in Ucraina e alla ricostruzione post-conflitto.
Ucraina: la posizione di Zelensky sul Donbass
Intervenendo a margine del vertice tenutosi a Berlino, Zelensky ha risposto con nettezza alle domande dei giornalisti riguardo al futuro del Donbass, regione contesa nel conflitto tra Ucraina e Russia dall’inizio dell’invasione russa del 2022. Il presidente ha chiarito che l’Ucraina non intende rinunciare al Donbass, nonostante le pressioni internazionali e le proposte di compromessi avanzate dagli Stati Uniti, che prevedono, ad esempio, la creazione di una zona economica libera, ma non sotto la guida russa.
Zelensky ha aggiunto che discuterà la questione territoriale, riconoscendo che si tratta di uno dei temi più delicati e ancora senza consenso nelle trattative in corso. Questa posizione rappresenta una linea rossa per Kiev, dove qualsiasi cessione totale o parziale del Donbass comporterebbe gravi conseguenze politiche interne.
Sostegno internazionale e negoziati in corso
Il primo ministro olandese ad interim, Dick Schoof, ha affermato dopo i colloqui a Berlino che il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina è sufficientemente solido da consentire a Kiev e ai partner europei di affrontare eventuali concessioni nei negoziati con la Russia. Tuttavia, Schoof ha precisato che una rinuncia al Donbass resta una decisione esclusivamente nelle mani di Kiev.
Durante la visita a L’Aia, Zelensky ha incontrato Schoof, il re Guglielmo Alessandro e i ministri della Difesa e degli Esteri olandesi. Al centro dell’agenda vi è stata anche la firma del trattato del Consiglio d’Europa per la creazione di una commissione internazionale destinata a quantificare i danni di guerra subiti dall’Ucraina e a gestire le richieste di risarcimento. Questo organismo, che partirà con il sostegno di 35 Paesi, sarà chiamato a valutare danni per centinaia di miliardi di euro, legati all’invasione russa.
Il premier Schoof ha inoltre sottolineato l’importanza di solide garanzie di sicurezza per Kiev e ha evocato la possibile creazione di una forza di pace europea, soluzione che coinvolgerebbe non solo l’Ucraina e l’Europa, ma anche gli Stati Uniti, con l’obiettivo di spingere la Russia a muoversi verso un cessate il fuoco.
Il valore strategico e le risorse del Donbass
Il Donbass è una regione dal valore strategico ed economico rilevante. Comprende gli oblast’ di Donec’k e Luhans’k, aree ricche di risorse minerarie fondamentali per l’economia ucraina e europea. La regione ospita vaste riserve di carbone, gas, petrolio, ferro, manganese, titanio e uranio, oltre a rappresentare una delle maggiori concentrazioni europee di terre rare e metalli strategici utilizzati nell’industria hi-tech e nella green economy.
Secondo dati aggiornati, il Donbass contiene le maggiori riserve europee di manganese e titanio, nonché significative quantità di grafite e caolino. Queste risorse, ancora in gran parte da sfruttare, rendono la regione un asset prezioso nella competizione geopolitica globale, motivo per cui il controllo sul territorio è particolarmente ambito.
In questo contesto, la fermezza di Zelensky nel non accettare la cessione del Donbass sottolinea l’importanza simbolica e materiale di questa regione per l’Ucraina, oltre a indicare la complessità delle trattative volte a porre fine al conflitto.






