L’ex comandante in capo delle forze armate ucraine, Valerij Zaluzhny, ora ambasciatore a Londra, ha rilanciato una visione alternativa per la sicurezza dell’Ucraina in un momento segnato da tensioni diplomatiche e militari. In un articolo pubblicato recentemente e in successivi interventi, Zaluzhny ha sottolineato come il paese si trovi in una situazione estremamente difficile e ha delineato una strategia complessa che va oltre il tradizionale ingresso nella NATO, osteggiato da Mosca.
Le garanzie di sicurezza alternative alla NATO
Secondo Zaluzhny, le garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina in caso di cessate il fuoco dovrebbero includere il dislocamento di armi nucleari sul territorio nazionale oppure lo schieramento di un contingente militare alleato di pace, elementi che fungerebbero da deterrente contro ulteriori aggressioni da parte della Russia. Questa proposta si configura come una valida alternativa all’ingresso nella NATO, a cui Mosca si oppone con fermezza. L’ex generale, noto per il suo ruolo cruciale durante le prime fasi del conflitto, ha espresso queste idee in un momento in cui l’amministrazione statunitense, guidata da Donald Trump, tenta di rilanciare i negoziati con il Cremlino.
Zaluzhny: tregua strategica e riforme politiche
Zaluzhny ha anche chiarito che una pace affrettata potrebbe portare a una sconfitta devastante e alla perdita dell’indipendenza ucraina. Pur ammettendo che una chiara vittoria su Mosca sembra irrealistica senza il collasso totale dell’impero russo, ha suggerito di puntare a una tregua accompagnata da garanzie di sicurezza robuste. Durante questo periodo, l’Ucraina dovrebbe concentrarsi su un cambiamento politico profondo, includendo riforme ampie, lotta alla corruzione, ricostruzione e crescita economica. Un altro punto evidenziato riguarda la necessità di aumentare le spese per la difesa, criticando indirettamente il presidente Zelensky per aver ridotto i fondi militari nel 2021, lasciando l’esercito vulnerabile all’invasione del 2022.
Le proposte di Zaluzhny riflettono il delicato equilibrio tra esigenze militari e politiche in un contesto di guerra prolungata, evidenziando la complessità della situazione ucraina e la ricerca di soluzioni alternative per garantire la sovranità nazionale.






