Kiev, 15 dicembre 2025 – Proseguono con esito positivo i colloqui tra Ucraina e Stati Uniti a Berlino, con la speranza di raggiungere un accordo che porti alla pace entro la giornata odierna. A dichiararlo è stato Rustem Umerov, capo negoziatore ucraino e segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, attraverso un messaggio pubblicato su X. Umerov ha invitato a non lasciarsi influenzare da voci e provocazioni diffuse dai media basate su speculazioni anonime.
Il contesto dei negoziati e la situazione in Ucraina
I colloqui tra Kiev e Washington si inseriscono in un quadro di tensioni e sfide militari, con l’Ucraina impegnata in una dura controffensiva, particolarmente difficile sul fronte di Pokrovsk e nella regione di Donetsk. Parallelamente, l’Ucraina ha intensificato la strategia di colpire le infrastrutture energetiche russe, come dimostrano i recenti attacchi all’oleodotto Druzhba e a navi petroliere nel Mar Nero, azioni volte a indebolire il sostegno economico di Mosca alla guerra. Kiev continua inoltre a raccogliere prove sui crimini di guerra attribuiti alle autorità russe, preparando dossier da presentare alla Corte penale internazionale.
La determinazione del governo ucraino e la fiducia nei negoziati con gli Stati Uniti sembrano dunque segnare un momento cruciale per il futuro della pace nella regione.
Le parole di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito “importanti” e “molto produttivi” i negoziati tenuti con gli Stati Uniti, pur riconoscendo che non sono stati facili. Il presidente ucraino ha inoltre evidenziato come Berlino abbia avuto un ruolo fondamentale nei negoziati con Washington. “Abbiamo avuto molto tempo per discutere e approfondire le questioni”, ha detto Zelensky, sottolineando l’importanza di un confronto approfondito per definire strategie condivise. Nonostante la complessità delle trattative, il leader ucraino ha ribadito che i risultati ottenuti sono stati significativi per il futuro del suo paese.
Un passaggio centrale del suo intervento è stato dedicato alla prospettiva di pace: “La pace deve essere giusta. La dignità dell’Ucraina è importante”, ha affermato Zelensky, rimarcando la necessità di un accordo che non solo ponga fine al conflitto ma che sappia garantire il rispetto dell’identità e della sovranità del suo paese.
Le reazioni statunitensi
Fonti di Washington hanno sottolineato che la bozza di accordo prevede garanzie di sicurezza a livello Nato molto robuste, paragonabili all’articolo 5, che sancisce la difesa collettiva. Questo passo rappresenta un significativo avanzamento nelle trattative, con un focus chiaro sul mantenimento dell’indipendenza e della sovranità ucraina senza però spingersi a sostenere obiettivi “massimalisti” che rischierebbero di prolungare il conflitto.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è mostrato soddisfatto dell’andamento dei negoziati, pur manifestando una certa frustrazione per la lentezza nel raggiungere un’intesa definitiva. La sua priorità resta fermare l’avanzata russa verso l’ovest e giungere a un accordo realistico entro Natale. Il lavoro diplomatico coinvolge gruppi di lavoro che stanno affrontando questioni ancora aperte, con la speranza condivisa di imboccare finalmente la strada della pace.
Secondo le stesse fonti, sarebbe stato “risolto il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev”.
Trump orientato a un accordo pragmatico, divergono le posizioni europee
Fonti interne alla Casa Bianca evidenziano che gli Stati Uniti puntano a un compromesso che possa mantenere l’unità territoriale e la sovranità dell’Ucraina, ma che non necessariamente corrisponde a tutte le richieste di Kiev. La posizione americana si distingue per un approccio pragmatico, volto a evitare un conflitto prolungato che rischierebbe di coinvolgere direttamente i membri Nato e di destabilizzare ulteriormente la regione.
Parallelamente, Trump ha espresso critiche verso i leader europei, accusati di parlare troppo e agire poco, mentre la sua amministrazione intensifica il pressing su Kiev perché accetti le condizioni di pace delineate nel piano in 28 punti. La disponibilità di Mosca a discutere l’adesione ucraina all’Unione Europea è stata giudicata un segnale positivo, che potrebbe favorire una soluzione negoziata.
Il contesto resta comunque complesso, con forti tensioni in Europa e negli Stati Uniti, dove si dibatte anche sulla gestione delle risorse militari e sul ruolo delle sanzioni contro la Russia. Le trattative di Berlino segnano comunque un passo avanti significativo, con un clima giudicato “molto positivo” da fonti americane, che riconoscono il contributo di Germania, Francia e Gran Bretagna nel sostenere il processo diplomatico.






