Il conflitto in Ucraina registra oggi sviluppi sia sul piano politico che militare. Le autorità anticorruzione ucraine hanno condotto perquisizioni nell’ufficio di Andriy Yermak, capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, segnando un nuovo capitolo dello scandalo corruttivo che scuote il Paese. La notizia è stata confermata dal NABU, l’Ufficio nazionale anticorruzione, attraverso un messaggio su Telegram che parla di “azioni investigative autorizzate” e promette ulteriori dettagli nei prossimi giorni.
Ucraina, Energoatom al centro dell’indagine
L’inchiesta si inserisce in un filone più ampio che ha portato alla luce un presunto sistema di tangenti legato alla società nucleare statale Energoatom. Secondo gli investigatori, i sospetti avrebbero sottratto circa 100 milioni di dollari, configurando uno dei casi di corruzione più rilevanti degli ultimi anni. Lo scandalo ha già provocato dimissioni immediate di due ministri, mentre Timur Mindich, considerato l’ideatore dell’operazione e socio d’affari di Zelensky, figura come comproprietario di una società televisiva che contribuì alla notorietà pubblica del presidente. Le perquisizioni odierne aprono quindi un nuovo fronte nell’indagine, con possibili ripercussioni sugli equilibri interni al potere ucraino.
Yermak conferma la piena collaborazione con gli inquirenti
Andriy Yermak ha reso noto tramite un post su X che le autorità anticorruzione stanno effettuando perquisizioni anche nella sua abitazione. Ha sottolineato che gli investigatori non hanno incontrato alcun ostacolo e hanno avuto pieno accesso all’appartamento, assistiti dai suoi legali e in contatto diretto con le forze dell’ordine. Yermak ha ribadito la sua totale disponibilità a collaborare con le indagini, confermando che le operazioni si svolgono nell’ambito del caso Energoatom.
Accuse di uccisioni a sangue freddo nella regione di Zaporizhia
Sul fronte militare, il procuratore generale dell’Ucraina ha denunciato che le forze russe avrebbero ucciso “a sangue freddo” cinque soldati catturati nella zona di Huliaipole, nella regione di Zaporizhia. Secondo quanto riferito su Telegram, i militari ucraini non avrebbero opposto resistenza dopo la cattura e sarebbero stati colpiti a distanza ravvicinata. L’ufficio del procuratore ha aperto un’indagine preliminare per violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra, con l’aggravante di omicidio volontario.
L’Ucraina denuncia una grave violazione dei diritti internazionali
Le autorità ucraine hanno definito l’episodio una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra e un crimine internazionale di particolare gravità. L’accaduto rafforza la percezione della comunità internazionale della gravità delle violazioni commesse sul campo e mette in evidenza come la guerra continui a produrre conseguenze drammatiche non solo sul piano militare, ma anche legale e politico.
Prospettive e implicazioni
Il caso Energoatom e le accuse di esecuzioni sommarie evidenziano quanto il conflitto ucraino sia complesso, combinando tensioni interne e pressioni esterne. Le indagini anticorruzione potrebbero avere effetti significativi sulla stabilità del governo di Zelensky.
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