La guerra continua a far registrare morti e nuovi bombardamenti nelle principali città dell’Ucraina: stanotte la Russia ha attaccato Kiev
È salito a sei il bilancio delle vittime dell’attacco russo su Kiev durante la notte scorsa, secondo quanto comunicato dal Servizio di emergenza statale ucraino e riportato da Ukrainska Pravda. I feriti accertati risultano almeno diciannove, mentre ingenti sono i danni materiali provocati dall’assalto missilistico che ha colpito diverse infrastrutture vitali della capitale ucraina.
Danni ingenti e impatto sulle infrastrutture
L’attacco su Kiev ha causato danni significativi a diversi edifici residenziali, a un centro commerciale, a una stazione della metropolitana e ad altre strutture pubbliche, seminando il panico tra la popolazione. La capitale ucraina, che conta circa 3 milioni di abitanti, è stata più volte teatro di raid aerei e bombardamenti dall’inizio del conflitto, ma la recente intensificazione degli attacchi ha aggravato la situazione umanitaria e di sicurezza. Le autorità locali hanno confermato l’attivazione immediata dei soccorsi e la messa in sicurezza delle zone colpite.
Contesto del conflitto in Ucraina e reazioni internazionali
L’attacco di stanotte si inserisce in un contesto di tensioni crescenti fra Ucraina e Russia, con nuove fasi di negoziati a Istanbul che non hanno finora prodotto un cessate il fuoco duraturo. La Russia, secondo quanto emerso, continua a porre condizioni stringenti per qualsiasi tregua, richiedendo il ritiro delle forze ucraine da alcune regioni orientali occupate e la sospensione degli aiuti militari stranieri a Kiev. Nel frattempo, la comunità internazionale mantiene un’attenzione altissima, con appelli per un rafforzamento del sostegno militare e umanitario all’Ucraina e la condanna unanime degli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile e le infrastrutture.
L’evento si accompagna a un clima di crescente allarme per la sicurezza in tutta l’area, con la capitale Kiev che continua a subire l’impatto diretto della guerra. La popolazione civile resta esposta a rischi elevati, mentre le organizzazioni internazionali monitorano attentamente l’evoluzione della situazione.






