Il leader russo Vladimir Putin ha accettato di incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky entro la fine di agosto in un bilaterale la cui sede resta ancora da definire. Il confronto diretto tra i due presidenti sarà seguito da un successivo trilaterale con Donald Trump. “I preparativi sono in corso”, ha confermato il leader americano, sottolineando l’importanza dell’appuntamento. Zelensky ha riconosciuto che durante il vertice si parlerà della questione territoriale, rimasta sullo sfondo dei colloqui di Washington nonostante le recenti dichiarazioni di Trump in favore di possibili scambi di territori.
Le garanzie di sicurezza per l’Ucraina
Nelle ore trascorse alla Casa Bianca, l’attenzione si è concentrata soprattutto sul tema delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Trump ha spiegato che queste saranno fornite da diversi Paesi europei in coordinamento con Washington, senza però entrare nei dettagli. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha chiarito che si sta valutando un meccanismo simile all’articolo 5 dell’Alleanza, escludendo però l’invio di truppe statunitensi. “Abbiamo bisogno di ulteriori discussioni nei prossimi giorni”, ha dichiarato, mentre Zelensky ha annunciato che le intese dovrebbero essere formalizzate entro dieci giorni.
Reazioni europee
I leader europei hanno descritto i colloqui alla Casa Bianca come intensi e costruttivi. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito che a Kiev non possono essere imposte concessioni territoriali, pur esprimendo apprezzamento per l’impegno americano sulle garanzie di sicurezza. Cauto invece Emmanuel Macron, che ha parlato di progressi ma ha espresso dubbi sulla reale volontà di pace di Putin, invocando un rafforzamento delle sanzioni contro Mosca in caso di fallimento dei negoziati. Più netto il presidente finlandese Alexander Stubb, che ha definito il leader del Cremlino “inaffidabile”, pur giudicando positiva la telefonata di Trump a Putin avvenuta durante le discussioni a Washington.
Il messaggio di Zelensky: “I leader sono venuti per sostenere l’Ucraina”
Al termine della giornata, Zelensky ha definito gli incontri “un passo importante” e una prova di unità tra Stati Uniti ed Europa. In un messaggio su Telegram ha ribadito che le garanzie di sicurezza restano “la questione fondamentale” per avviare un percorso di pace. “I leader sono venuti di persona per sostenere l’Ucraina e costruire un’architettura di sicurezza capace di proteggere non solo il nostro Paese, ma l’intero continente”, ha sottolineato.
Nuovi attacchi in Ucraina
Intanto, poche ore dopo la chiusura dei colloqui a Washington, l’Ucraina è stata colpita da una nuova ondata di raid russi con missili e droni. Esplosioni sono state segnalate a Kremenchuk, nella regione di Poltava, dove secondo i media locali sarebbe stata presa di mira un’infrastruttura energetica. L’Aeronautica ucraina ha segnalato minacce anche su Kharkiv, Poltava e nella stessa Kiev, dove è stato attivato l’allarme antiaereo.
La versione di Mosca
Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha riferito di aver intercettato 23 droni ucraini nella notte sulle regioni di Volgograd e Rostov e sulla Crimea, come riportato dall’agenzia Tass. Una dichiarazione che conferma come, nonostante i tentativi di mediazione diplomatica, il conflitto resti acceso sul piano militare.
Per approfondire: Zelensky: “Putin si può fermare solo con la forza, Trump la possiede”






