Potrebbe essere questione di ore la decisione di sospendere temporaneamente le ostilità nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia (ZNPP), la più grande dell’Ucraina e d’Europa, attualmente occupata dalle forze russe. L’obiettivo è consentire la riparazione delle linee elettriche danneggiate che alimentano l’impianto, fondamentale per mantenerne attivi i sistemi di raffreddamento e prevenire un grave incidente nucleare.
Ucraina: la possibile sospensione delle ostilità a Zaporizhzhia e le riparazioni
Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda e citato da Sky News, la decisione potrebbe arrivare già oggi. Alexei Likhachev, capo della società nucleare statale russa Rosatom, ha dichiarato che un “periodo di quiete” permetterebbe di lavorare su due linee di trasmissione elettrica danneggiate, una sotto controllo russo e l’altra ucraina. Likhachev ha definito questa scelta “molto difficile” e “provvisoria”, ma non ha escluso che possa essere attuata già nelle prossime ore.
Attualmente la centrale nucleare di Zaporizhzhia non produce elettricità, essendo scollegata dalla rete esterna. Dipende da fonti di energia esterne per alimentare i sistemi di raffreddamento necessari a garantire la sicurezza dei sei reattori, che, in caso di mancato raffreddamento, rischierebbero la fusione.
Accordo tra Russia e Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA)
In un recente sviluppo, è stato raggiunto un accordo tra il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, e il capo di Rosatom, Alexei Likhachev. I due si sono incontrati a Kaliningrad e hanno discusso questioni tecniche e istituzionali relative alla sicurezza della centrale.
Grazie a questo accordo, nonostante la centrale sia sotto il controllo russo, i tecnici dell’AIEA avranno la possibilità di effettuare interventi immediati per garantire la sicurezza dell’impianto. Likhachev ha al contempo accusato le forze ucraine di aver intensificato gli attacchi, specialmente con l’uso di droni, aumentando la pressione sull’impianto.
La situazione resta estremamente delicata, con l’impianto che si trova da mesi in condizioni di estrema vulnerabilità a causa della guerra. La comunità internazionale segue con attenzione gli sviluppi per evitare il rischio di un disastro nucleare simile a quello di Chernobyl.






