Kiev, 10 novembre 2025 – Una vasta operazione anticorruzione è stata condotta dalle autorità ucraine nel settore energetico nazionale, segnando un passo significativo nella lotta contro la corruzione interna, particolarmente delicata in un contesto di conflitto e difficoltà economiche. L’intervento, eseguito dall’Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu), ha coinvolto numerose perquisizioni, legate a presunte attività illecite nel settore dell’energia nucleare.
Ucraina, indagine e perquisizioni nel settore energetico
L’Ufficio Nazionale Anticorruzione (Nabu) ha effettuato 70 perquisizioni dopo un’indagine durata 15 mesi con la collaborazione della procura specializzata anticorruzione. Le operazioni hanno interessato il principale fornitore di energia nucleare ucraino, Energoatom, che ha confermato di essere stato sottoposto a perquisizioni e ha dichiarato la piena collaborazione con le autorità investigative, senza però rilasciare commenti sulle accuse. Secondo le registrazioni audio pubblicate dalla Nabu, l’organizzazione criminale scoperta avrebbe ottenuto tangenti da contratti e riciclato circa 100 milioni di dollari.

Tra gli obiettivi delle perquisizioni figurano anche i locali dell’imprenditore Tymur Mindich, stretto alleato del presidente Volodymyr Zelensky e comproprietario dello studio di produzione Kvartal 95, fondato dallo stesso Zelensky. Perquisizioni hanno riguardato inoltre il ministro della Giustizia German Galushchenko, ex ministro dell’Energia, anche se la Nabu non ha ufficialmente confermato i nomi coinvolti.
Contesto politico e reazioni ufficiali
L’operazione anticorruzione arriva dopo mesi di tensioni tra il presidente Volodymyr Zelensky e le istituzioni anticorruzione, con tentativi di ridurre i poteri della Nabu e della procura anticorruzione, che hanno suscitato proteste pubbliche e preoccupazioni internazionali per l’impatto sulle riforme pro-europee dell’Ucraina. Il governo di Zelensky, in carica dal 2019 e noto per la sua posizione europeista e l’impegno contro la corruzione, ha finora mantenuto un profilo cauto riguardo alle nuove accuse. L’assistente presidenziale Dmytro Lytvyn ha dichiarato che “per ora nulla è chiaro” e che se la Nabu ha lavorato bene, ciò andrà sostenuto.
Le accuse si inseriscono in un momento particolarmente delicato per l’Ucraina, con il settore energetico sotto costanti attacchi russi da oltre tre anni e il Paese alle prese con gravi carenze energetiche. Questa operazione rappresenta un importante sviluppo nell’ambito della lotta alla corruzione, cruciale per il sostegno internazionale e la stabilità interna in un contesto di guerra e tensioni geopolitiche.






