Berlino, 28 agosto 2025 – La guerra tra Russia e Ucraina proseguirà ancora a lungo, nonostante le speranze diffuse di un’imminente pace. A delineare uno scenario di persistenza del conflitto è Dmytro Kuleba, ex ministro degli Esteri ucraino, in un’intervista esclusiva al settimanale tedesco Der Spiegel. Secondo Kuleba, il presidente russo Vladimir Putin evita con ogni mezzo un incontro diretto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e la sua strategia rimane improntata alla convinzione di poter vincere, mentre percepisce un presunto indebolimento dell’Occidente.
Putin e la riluttanza al dialogo diretto con l’Ucraina
L’ex ministro Kuleba sottolinea come Putin dichiari ufficialmente di essere disposto a negoziare, ma contemporaneamente ordini ai suoi diplomatici di evitare qualsiasi incontro con Zelensky. Questa reticenza, afferma Kuleba, deriva dalla consapevolezza che un confronto diretto implicherebbe la necessità di accettare un accordo o almeno i suoi contorni. Tuttavia, al momento, Putin non ha modificato la sua posizione, convinto di poter prevalere nel conflitto e di una vulnerabilità dell’Occidente.
Nel frattempo, la Russia ha confermato che Putin non parteciperà personalmente ai colloqui di pace previsti a Istanbul, delegando la guida della squadra negoziale a Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura e attuale consigliere del presidente russo. Questo gesto conferma ulteriormente la distanza tra i due leader e la difficoltà di un dialogo diretto.
Pressioni internazionali e futuro del conflitto
Kuleba prevede un’intensificazione della pressione degli Stati Uniti e dei Paesi europei su Kiev nelle prossime settimane. La strategia americana, secondo l’ex ministro, sarà duplice: prima dipingere la Russia come disponibile a compromessi per ottenere concessioni da Ucraina ed Europa, poi esercitare pressioni su Kiev e Bruxelles per accettare le proposte o rischiare il ritiro del sostegno.
Tuttavia, Kuleba ribadisce l’importanza che l’Europa rimanga unita e solidale con l’Ucraina, poiché solo in questo modo né Putin né forze esterne, come l’ex presidente statunitense Donald Trump, potranno indebolire l’alleanza. Questa unità, conclude Kuleba, è ben compresa sia a Washington che a Mosca, seppur non espressa pubblicamente.
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