Le forze ucraine si sono ritirate da cinque insediamenti nella regione di Zaporizhzhia a causa dell’intensificarsi delle operazioni militari russe. Lo annunciano le autorità di difesa ucraine, riportate dai media nazionali, sottolineando la necessità di tutelare la vita del personale militare di fronte a un’escalation di attacchi.
Ritiro ucraino da Zaporizhzhia
La decisione di abbandonare le posizioni vicino a Novouspenivske, Novye, Okhotnyche, Uspenivka e Novomykolaivka è stata presa in seguito a un aumento significativo delle azioni di assalto da parte delle forze russe. Secondo le fonti ucraine, negli ultimi giorni si sono verificati fino a un centinaio di scontri in questa zona, che si conferma uno dei fronti più caldi del conflitto. La ritirata mira a ridurre l’esposizione al fuoco nemico e a salvaguardare la vita dei soldati, in un contesto di combattimenti intensi e prolungati.
Questa mossa riflette la complessità della situazione militare nel sud-est dell’Ucraina, dove la pressione delle truppe russe continua a mettere a dura prova la resistenza delle unità ucraine.
Lavrov: dialogo civile con Marco Rubio e critiche agli Usa in Venezuela
Nella giornata odierna, a Mosca, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha definito “buona ed educata” la conversazione telefonica avuta con il segretario di Stato statunitense Marco Rubio. Lavrov ha negato che il colloquio abbia generato dissapori tali da causare la cancellazione di un previsto vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump, sottolineando che l’accordo era quello di proseguire i preparativi per il summit, poi abbandonati unilateralmente dagli Stati Uniti.
Lavrov ha ricordato che dopo l’incontro estivo a Anchorage il passo successivo previsto era un incontro tra rappresentanti della politica estera, militari e agenzie di intelligence. Tuttavia, ha evidenziato che “nessuna azione ulteriore è stata intrapresa dagli americani”, sottolineando come gli Stati Uniti fossero tenuti a muoversi, essendo stati loro a proporre il vertice tra i due presidenti.
Inoltre, Lavrov ha espresso dure critiche nei confronti delle azioni degli Stati Uniti in Venezuela, giudicate “inaccettabili”. Secondo il capo della diplomazia russa, gli Usa agiscono come se fossero “al di sopra della legge internazionale”, e la loro politica verso il Venezuela “non contribuisce a migliorare la reputazione di Washington sulla scena globale”. Ha inoltre suggerito che sarebbe più opportuno per gli Stati Uniti concentrarsi su problemi interni, invece di inseguire piccole imbarcazioni nel Golfo del Messico.






