Trump ha deciso di riprendere la fornitura di armi all’Ucraina: Kiev chiede di fare chiarezza sulle decisioni del presidente degli USA
L’Ucraina chiede chiarimenti ufficiali agli Stati Uniti in merito alla recente inversione di rotta sulla fornitura di armi, dopo l’annuncio del presidente Usa Donald Trump di aver disposto la ripresa delle consegne, sospese solo pochi giorni fa dal Pentagono. La notizia è stata riportata dal Guardian e ha subito suscitato attenzione a Kiev, dove il ministero della Difesa ha sottolineato l’importanza di mantenere la “stabilità, continuità e prevedibilità” nel supporto militare, in particolare per quanto riguarda i sistemi di difesa aerea.
La richiesta di Kiev: stabilità e continuità nelle forniture di armi
In una nota ufficiale, il ministero della Difesa ucraino ha dichiarato di non aver ancora ricevuto comunicazioni ufficiali riguardo al cambio di politica statunitense. Kiev ribadisce quanto sia cruciale mantenere un flusso costante di armamenti per garantire la difesa nazionale in un contesto di conflitto ancora aperto. Nel documento si legge: “Siamo grati agli Stati Uniti per tutto il loro sostegno e apprezziamo profondamente gli sforzi dei partner americani volti a raggiungere una pace autentica”. Questo appello riflette la necessità di evitare incertezze che possano compromettere la capacità difensiva ucraina.
Il contesto internazionale e le spinte al riarmo in Europa
La vicenda americana si inserisce in un quadro internazionale complesso, dove anche in Europa emergono tensioni e posizioni divergenti rispetto al sostegno militare all’Ucraina. In Germania, una parte significativa della SPD ha recentemente proposto una svolta nella politica estera e di sicurezza, auspicando colloqui con Mosca e la sospensione del dispiegamento di nuovi sistemi missilistici statunitensi sul territorio tedesco. Un documento firmato da oltre cento esponenti socialdemocratici sottolinea come la retorica del riarmo e il crescente confronto militare non aumentino la sicurezza, ma contribuiscano alla destabilizzazione tra NATO e Russia. Tra le misure richieste vi è un “graduale ritorno all’allentamento delle relazioni e della cooperazione con la Russia”, nonché una critica all’obiettivo NATO di aumentare la spesa militare al 5% del PIL.
Queste tensioni europee si combinano con il mutato atteggiamento di Washington sotto la presidenza Trump, che ha portato a una revisione delle strategie di sostegno a Kiev, suscitando reazioni e richieste di chiarezza da parte del governo ucraino e di altri attori internazionali.






